Junker: non è stato rispettato il criterio del debito
05 Giugno 2019 - 15:00
La sede del Parlamento Ue
La Commissione europea compie il primo passo formale per l’avvio della procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia. Nel collegio odierno è stato infatti adottato relazioni ex articolo 126.3 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea nei confronti di Belgio, Francia, Italia e Cipro, in cui esamina la conformità̀ di questi paesi con i criteri relativi al disavanzo e al debito previsti dal trattato.
Per l'Italia, la relazione conclude che è giustificata una procedura per disavanzi eccessivi per il debito". In Italia, sottolineano da Bruxelles, "le prospettive per la crescita e le finanze pubbliche sono peggiorate e le recenti misure messe in atto fanno marcia indietro su parti di riforme attuate in precedenza, anche in relazione al sistema pensionistico". L'Italia nel 2020 deve realizzare con la legge di bilancio "un aggiustamento strutturale annuale dello 0,6% del Pil", è la raccomandazione. Attualmente nelle previsioni economiche della Commissione, il deficit strutturale dell'Italia peggiorerà dell' 1,2% nel 2020 anziché migliorare dello 0,6%. La manovra per il prossimo anno dovrebbe dunque essere pari all'1,8% del Pil per rispettare pienamente il Patto di Stabilità e Crescita. La Commissione chiede all'Italia che "tutte le entrate inattese" vadano "alla riduzione del debito". Roma "deve combattere l'evasione fiscale, in particolare nella forma della mancata fatturazione, incluso rafforzando l'uso obbligatorio di pagamenti elettronici anche attraverso un tetto legale più basso per i pagamenti in contanti", raccomanda poi la Commissione. L'Italia non ha "spazio di bilancio" per altre spese e deve rinnovare lo sforzo per le riforme per tornare a crescere. Tranciante il commento del vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis: in Italia, sottolinea, "abbiamo visto il danno che producono le recenti scelte di politica economica", in particolare per quanto riguarda la "spesa per interessi", dato che il Paese oggi "paga per il servizio del debito" una cifra che è pari a quella che serve a finanziare il sistema scolastico ed educativo. "In ogni caso - sottolinea - c'è la necessità che la traiettoria di bilancio venga riconsiderata. Quello che succede in un Paese" della zona euro, continua, "colpisce anche gli altri: e questo vale anche per l'Italia", dove "il debito non sta scendendo, ma sta salendo. C'è la necessità di riconsiderare la traiettoria di bilancio, prima di tutto a beneficio dell'Italia stessa", che ha "l'economia che cresce più lentamente in tutta l'area euro" e dove l'aumento degli interessi sul debito "ha avuto ripercussioni sulla fiducia degli investitori". La Commissione europea è comunque "pronta a esaminare i nuovi dati" che il governo italiano invierà a Bruxelles e che potranno far cambiare idea all'esecutivo Ue sulla procedura per debito nei confronti dell'Italia, dice il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, ribadendo di voler lasciare "la porta aperta" al dialogo con Roma. Moscovici ha ribadito che la Commissione "dopo aver esaminato tutti i fattori rilevanti, ha concluso che il criterio del debito non è attualmente rispettato e che una procedura per il disavanzo eccessivo basato sul debito è giustificata per l'Italia. Spetta ora al Consiglio esprimere le proprie opinioni su questo obiettivo e un'analisi fattuale", ha ricordato. "In attesa di questa opinione, non vedo alcuna necessità di speculare ulteriormente in questa fase - ha proseguito il commissario francese - ovviamente, come sempre con tutti gli Stati membri, siamo pronti a esaminare i nuovi dati che potrebbero modificare questa analisi. La mia porta è aperta".
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