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14 Gennaio 2022 - 14:28
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Sono stati pubblicati i risultati dell’indagine condotta per conoscere la diffusione delle varianti dall’Istituto superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. I dati mostrano che in Italia, il 3 gennaio, la variante Omicron era predominante, con una prevalenza stimata all’81%, con una variabilità regionale tra il 33% e il 100%; nell’indagine che era stata condotta il 20 dicembre, la prevalenza era stata del 21%.
«Per l’indagine – spiegano dall’Iss – è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/PPAA in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse». Nell’indagine sono state coinvolte tutte le Regioni, complessivamente 120 laboratori regionali – 16 in Lombardia, dove sono stati rilevati 50 casi di Delta (11,3%) e 393 di Omicron (88,7%)– e il Laboratorio di Sanità Militare. Sono stati complessivamente 2632 i campioni sequenziati.
«Questi risultati, per quanto non privi di limiti e bias, mostrano una rapida diffusione della variante omicron, in linea con quanto già descritto recentemente in altri Paesi Europei – si legge nel rapporto – Inoltre, non bisogna trascurare il fatto che la variante delta co-circola nel Paese, sia pure con una prevalenza che sta diminuendo progressivamente nel tempo, che suggerisce uno svantaggio competitivo nei confronti di omicron».
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