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Il personaggio
17 Dicembre 2023 - 16:42
In tanti lo vedono e lo notano: corre ininterrottamente sui marciapiedi della città con la chioma bionda al vento, si ferma al semaforo, saluta, poi riparte. Chilometri e chilometri percorsi per l’unico motivo che ama fare jogging e ama farlo in città. Cristiano Acerbi, 36 anni, il “Forrest Gump di Vigevano”, figura pittoresca, conosce bene le insidie quotidiane di chi si allena facendo slalom tra buche, foglie secche (pericolosissime d’autunno e d’inverno, perché si scivola e sotto possono esserci anche deiezioni di cane), gente che non rispetta gli stop. Si può dire, quasi, che a volte rischia la pelle.
«Io – chiarisce l’uomo, anche batterista da 16 anni in tanti gruppi musicali amatoriali della Lomellina di chiara matrice hard rock, con lo pseudonimo di Krysty – non rinuncerei mai a correre, la mia passione, che mi permette di tenermi in forma e di scaricare la tensione. Proprio per questo mi rendo conto di quanto questa città non sia a misura di pedone e tantomeno di corridore. Viale della Libertà, ad esempio, con le scuole: le strisce pedonali paradossalmente sono il punto più pericoloso di tutti. La gente, tanta, tantissima, guida guardando il telefonino e non la strada. Semplicemente… non ti vedono, o frenano all’ultimo, e tu devi schivarli. Inutile litigarci». Sul marciapiede è pericoloso allo stesso modo, tra gente con gli auricolari (che vede, ma non sente) o col monopattino elettrico, schegge impazzite e imprevedibili. «La rotonda dei Piccolini – prosegue il runner – è un altro punto critico. Spesso l’erba è alta ed è difficile notare le auto che arrivano. A luglio una signora stava per investirmi. Non credo si sia accorta della mia presenza neanche quando protestavo. Anche la rotonda di Santa Giuliana è difficile da attraversare, così come l’incrocio tra via Trivulzio e via D’Avalos. Il motivo è sempre quello: chi guida è distratto. Non guarda».
La mappa dei "punti critici" secondo il runner
E così, in questa sua missione di corsa a rotta di collo, si deve districare tra autisti svagati e che non rispettano i divieti. «Provate voi – continua – ad uscire da via Verdi, con le auto parcheggiate storte a ridosso dello stop. Raramente vedo multe. Provate a correre in campagna d’inverno con la nebbia, con alcune auto senza luci. Provate soprattutto a farlo sui marciapiedi di alcune vie del centro: sulla strada non se ne parla, perché stretta e trafficatissima. Le radici degli alberi sulla banchina, se non stai attento, ti fanno volare per terra. Il problema più grave riguarda però alcuni mattoni sporgenti, che potrebbero essere riparati, e le foglie secche piene di umidità, altra insidia». In questa corsa a ostacoli c’è chi gli fa notare che potrebbe almeno rilassarsi ascoltando musica. «No: le auto elettriche non fanno rumore. Devo accorgermene, o diventano un altro problema…».
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