#Vigevano, la storia di Christian Di Benedetto, batterista di lungo corso
04 Aprile 2020 - 12:08
Christian Di Benedetto
Dal death metal alla musica da ballo. È questa la parabola precoce e inconsueta di un batterista di 23 anni. Christian Di Benedetto, vigevanese, è un punto fermo dell’orchestra di Roberto Polisano, attiva da prima ancora che il ragazzo nascesse. Una band attivissima, di 7 elementi, che in giro per l’italia oltre a brani di pop italiano inedito non disdegna neanche polke e mazurche. Adesso ovviamente sono fermi, ma il tour ripartirà probabilmente in estate. Di Benedetto, classe 1997, diplomato all'istituto superiore Casale di Vigevano e successivamente al CPM, l'Università di Musica di Milano diretta da Franco Mussida, in questi giorni sarebbe dovuto essere a Roma con l'orchestra, per la registrazione di un programma televisivo. «Forse è improprio definirlo un complesso di liscio – spiega – ma di certo il repertorio si inserisce in quello dell’intrattenimento. E pensare che la mia prima band è stata di “metallari”… gli Acrisium cercavano un batterista, io ero ancora minorenne ma mi ero proposto. È stato un trampolino importante. Da lì è partita la mia carriera». Nonostante l’età verde, Di Benedetto ha suonato con tutti. Cover band, musica da party, rock duro. Paolo Jannacci (figlio d’arte), Flaviano Cuffari e Diego Galeri dei Timoria, il suo primo maestro, fino a trovare la sua vocazione nella musica leggera e nella vita on the road.
Non per niente i suoi aneddoti sono infiniti, degni di un turnista navigato. «Il metal non mi piaceva assolutamente - rivela - e non lo consideravo neanche musica. Un concetto saldatosi dopo aver visto il concerto di una band di death metal, di amici di mio padre. Proprio gli Acrisium. Sono tornato a casa pensando che il cantante fosse posseduto. Una settimana dopo suonavo con loro: il batterista aveva abbandonato, loro chiesero informazioni su di me». Nonostante lo scetticismo è stata una scuola formidabile, ha insegnato a Christian ad avere precisione sul metronomo. Ad essere preciso, rapido, potente. Chirurgico. Una tecnica che gli ha permesso di eccellere e di riuscire a suonare, in un'occasione, col polso rotto. «Una signora - ricorda il batterista - aprì la portiera dell'auto mentre ero in bicicletta, travolgendomi. Ho dovuto riarrangiare i pezzi col doppio pedale. il concerto ovviamente non è saltato, io avevo un braccio solo...». Tante storie in giro per l'Italia. La più insolita è con la Crazy Band di Anthony Baker. Come tornare negli anni '80: catenazza al collo, ballerine mezze nude, Ray-Ban a specchio. E dietro a tutti lui, il vigevanese Christian Di Benedetto, giovane batterista di lungo corso.
Qui il canale Youtube del batterista. Altre performance live disponibili qui e qui.
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