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21 Aprile 2022 - 17:39
L’Inps ha fornito nuovi chiarimenti sull’assegno unico, che riguardano in particolare i genitori separati, nuclei familiari numerosi e i figli maggiorenni. Con un comunicato diffuso ieri l’Istituto ha specificato i criteri di spettanza per ciascun caso.
L’assegno unico è erogato in pari misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale ovvero hanno l’affidamento condiviso dei figli. Tuttavia, i genitori possono stabilire che il contributo venga interamente erogato solo a uno dei due, ufficializzando nel corso della procedura l’accordo tra le parti.
Esistono però alcune eccezioni.
Nei casi di esercizio esclusivo della responsabilità genitoriale ovvero affidamento esclusivo o provvedimento del giudice che individua chi dei genitori può percepire contributi pubblici, oppure accordo fra le parti, il richiedente deve dichiararlo nella domanda, selezionando l’apposita opzione e chiedendo l’erogazione dell’assegno al 100%.
Inoltre, qualora l’assegno venga già erogato con ripartizione al 50%, il genitore ha la possibilità di chiedere la modifica delle modalità di erogazione, integrando la domanda on line a suo tempo già presentata, chiedendo il pagamento al 100%.
ATTENZIONE: In caso di genitori non coniugati e non conviventi tra di loro, il genitore non convivente nel nucleo familiare, non coniugato con l’altro genitore e che abbia riconosciuto il figlio, ai soli fini dell’ottenimento di tali prestazioni, si considera facente parte del nucleo familiare del figlio (nel calcolo deve essere assommato il suo Isee, in sostanza)
Per approfondire leggi anche: in versione Pdf il messaggio Inps n° 1714 del 22 aprile 2022 - Assegno unico e universale per i figli a carico di cui al decreto legislativo n. 230/2021. Ulteriori chiarimenti su maggiorazioni per il nucleo per figli maggiorenni e genitori separati
L’assegno unico è riconosciuto ai nuclei familiari per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, per il quale ricorra una delle seguenti condizioni:
L’Inps chiarisce che il figlio maggiorenne fino ai 21 anni
È prevista una maggiorazione per ciascun figlio minore pari a 30 euro mensili nel caso in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro. La maggiorazione spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro e si riduce gradualmente fino ad annullarsi per l’Isee pari a 40.000 euro. Non spetta per Isee superiori a 40.000 euro.
L’Inps chiarisce che sono considerati:
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