Alla Belcreda
17 Maggio 2019 - 11:01
In un’area di 107 mila metri quadri, sono stati stipati un milione e 700 mila tonnellate di rifiuti, provenienti da tutta la Regione.
La discarica di rifiuti solidi urbani della Belcreda, aperta nel dicembre 1992 e chiusa nell’agosto 1998, è una «pesante eredità». «I costi di gestione della fase post-chiusura – spiega il vicesindaco Antonello Galiani – rimangono elevati e sono a carico del comune di Gambolò, così come quelli relativi allo smaltimento del percolato. Spendiamo circa 250 mila euro l’anno». In questi giorni gli operai stanno eseguendo dei lavori di messa in sicurezza del lato denominato “bosco tre Cantoni”, un intervento necessario per evitare l'insorgere di problemi ambientali. «È un fardello – spiega il sindaco Antonio Costantino – che abbiamo ereditato dalle passate amministrazioni. Ora vogliamo fare un’indagine di mercato per l’intera gestione dei rifiuti sul territorio di Gambolò. Il nostro obiettivo è cercare di abbassare alcune voci relative alla raccolta, in modo da ammortizzare i costi per la discarica».
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