Lomellina
24 Gennaio 2020 - 22:22
Si contesta l’esclusione dalla procedura decisa dal Rup.
Un colpo di scena dietro l’altro. La gara per l’affidamento dei servizi di igiene ambientale nei sei Comuni lomellini – Candia, Castello d’Agogna, Castelnovetto, Rosasco, Sant’Angelo e Zeme – era stata vinta in un primo momento dall’Ati (associazione temporanea d’impresa) costituita tra Tecknoservice, ditta che ha sede a Piossasco (Torino), e Clir: sua l’offerta economica più vantaggiosa, con un ribasso del 9,2%. Ma il 24 dicembre il Rup della centrale unica di committenza “Lomellina” aveva annullato in autotutela il verbale in cui si ammetteva la partecipazione alla gara dell’Ati, in quanto non in possesso dei requisiti di legge. A quel punto, anche l’aggiudicazione della gara è andata alla seconda classificata, ovvero l’impresa Sangalli di Monza, che in Lomellina già svolge il servizio a Robbio e a Cilavegna). Un’esclusione, però, ritenuta illegittima dalle società che avevano costituito l'Ati; la presidente di Clir Federica Bolognese già nelle scorse settimane aveva spiegato che i legali delle società stavano valutando possibili ricorsi. Ieri pomeriggio (giovedì) l’avvocato di Teknoservice – in qualità di società mandataria dell’Ati con Clir – ha formalizzato il ricorso al Tar contro la centrale unica di committenza “Lomellina”.
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