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10 Dicembre 2021 - 10:51
La proprietà si affaccia sulla via principale che attraversa il paese, corso Insurrezione
A Gravellona Lomellina si torna a discutere dell'opportunità di acquistare Casa Nicola, un palazzo d’epoca che si affaccia sulla via principale del paese, che verrebbe ceduto al Comune al valore di mercato dei terreni, circa 450mila euro. Il consiglio comunale, a giugno, aveva votato l'indirizzo per l'acquisto, e ora si attende la perizia dell'Agenzia delle entrate.
La politica divisa
Il sindaco Francesco Ratti si è espresso più volte dicendosi favorevole all'operazione. «I pro e i contro in gioco sono molteplici, e si intersecano tra loro – ha spiegato il primo cittadino del borgo d'arte lomellino – Ma l'acquisto dell’immobile rappresenterebbe un’occasione irrinunciabile e un atto di fiducia sul futuro del nostro paese».
In alto, il sindaco di Gravellona Lomellina Francesco Ratti
L'opposizione, invece, è contraria e dopo aver proposto un referendum – l'idea è stata bocciata in consiglio – ora ha promosso una raccolta firme e sabato sarà in piazza con un gazebo. «Non risponde agli interessi della nostra collettività – sostengono Luca Bloise e Giovanni Mura, consiglieri di minoranza del gruppo "Alternativa Comune" – è un palazzo lasciato in totale stato di incuria con fabbricati e rustici pericolanti, che necessita nell’immediato di una recinzione e della messa in sicurezza. Il Comune ha già 80 proprietà, tra terreni e unità immobiliare. Le richieste dei nostri concittadino sono altre, in questo momento, non possiamo permetterci di sognare».
Nei giorni scorsi è stata avviata anche una petizione on line sulla piattaforma Change.org: clicca qui.
Il consigliere di opposizione Luca Bloise
La proprietà
Il palazzo principale risale alla prima metà dell’Ottocento; la proprietà comprende gli arredi, i diversi caseggiati e i terreni, complessivamente, oltre 16mila metri quadri di estensione. Il palazzo, che non è abitato da 40 anni, è però in buone condizioni nonostante l’aspetto decadente, mentre i caseggiati rustici andrebbero recuperati del tutto, o demoliti. Il palazzo fu acquistato dalla famiglia Nicola, arrivata a Gravellona a metà Ottocento, da un conte, che aveva dovuto cederlo forse a causa di debiti di gioco. Via via la proprietà si arricchì anche di diverse pertiche, acquistate da alcuni nobili locali: Bellini, Ferraris, Barbavara. In passato la famiglia donò al Comune anche il terreno su cui venne edificato l’oratorio, e via Verdi. Oggi i beni sono in mano a 16 eredi; solo uno ha ancora la residenza a Gravellona, pur non abitando in paese da decenni, mentre gli altri eredi vivono in diverse parti del nord Italia. La proprietà potrebbe in futuro ospitare una scuola media, un palazzetto dello sport, parcheggi, un’area per gioco, feste, eventi ecc. Per il primo cittadino si potrebbe sfruttare la possibilità concessa dall’Europa di spendere l’avanzo di amministrazione, vista la momentanea sospensione del patto di stabilità. Ma vanno calcolati con attenzione i costi di realizzazione.
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