Di questi tempi ci si può anche accontentare di una sconfitta decorosa, come quella subita dal Vigevano sabato a Trieste contro la terza forza del girone Nord di serie A2 (15-11). Ormai a sei giornate dalla conclusione del campionato il settebello ducale ha perso di vista la possibilità di centrare la salvezza, non solo per i sei punti di distacco che lo dividono dal Brescia, penultimo in graduatoria, ma proprio per i limiti che la squadra di Venturelli ha evidenziato nel corso della stagione e che non fanno sperare in un''''''''impennata che tutto d''''''''un tratto potrebbe far cambiare il corso delle cose. L''''''''importante, quindi, è cercare di chiudere un''''''''annata nata male e proseguita peggio in maniera quanto meno decorosa perchè il rischio in situazioni del genere è quello di sbracare. E, come detto, sabato a Trieste il Vigevano ha fatto tutto il possibile per limitare i danni, alla fine riuscendoci, se solo pensiamo che nella gara d''''''''andata la squadra giuliana aveva doppiato i ducali nella vasca del Centro S. Maria. Il primo quarto ha visto prevalere i padroni di casa per 4-2, ma nel secondo periodo il Vigevano ha retto il confronto chiudendo il parziale in parità, 6-6. Alla ripresa del gioco ancora una strappo dei triestini (3-1), quindi ancora un periodo in equilibrio (2-2) per il conclusivo 15-11. Insomma, niente di esaltante, ma almeno l''''''''onore è salvo. Nel tabellino dei marcatori, assente Lupo, è emerso il croato Delas, autore di quattro centri, due reti a testa invece per Colombara, Gallotti e Di Martino, una per De Simoni. Dopo due trasferte consecutive, sabato prossimo il Vigevano tornerà a giocare davanti al pubblico amico per ospitare il Cagliari che all''''''''andata aveva inferto ai lomellini un''''''''altra pesante sconfitta. I sardi sono in lotta con altre squadre per conquistare l''''''''ultimo posto utile per centrare i play-off, si preannuncia dunque una gara tutt''''''''altro che facile, ma è anche vero che la squadra di Venturelli dovrà fare tutto il possibile per interrompere una striscia imbarazzante di nove sconfitte di fila.