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Tiro a segno: la scomparsa di Enrico Rabbachin, olimpionico a Mosca nel 1980

Il vigevanese si classificò undicesimo nella pistola 50 metri. Aveva 81 anni ed era da tempo malato. Lunedì alle 11 il funerale nella chiesa di San Giuseppe

Angelo Sciarrino

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angelo.sciarrino@ievve.com

28 Dicembre 2024 - 16:35

Tiro a segno: la scomparsa di Enrico Rabbachin, olimpionico a Mosca nel 1980

Enrico Rabbachin in azione negli anni '90 al poligono di tiro

Lutto nel mondo dello sport vigevanese. Si è spento questa notte Enrico Rabbachin, uno dei pochi atleti della nostra città ad aver avuto l’onore di rappresentare il nostro Paese ai Giochi Olimpici. Aveva 81 anni ed era da tempo malato. Classe 1943, nel 1980 Rabbachin fece parte della rappresentativa azzurra alle Olimpiadi di Mosca. Nel tiro a segno il vigevanese conquistò un onorevolissimo undicesimo posto nella disciplina della pistola 50 metri con 558 punti su 600; la gara fu vinta dal russo Alexander Melentiev che con 581 realizzò anche il nuovo record del mondo, primato che ha resistito fino al 2014 quando venne battuto dal coreano Ji Jong-Oh.
Come noto, le Olimpiadi di Mosca furono caratterizzate dal boicottaggio degli Stati Uniti e di molti Paesi dell’Occidente, deciso in seguito all’invasione dell’Armata Rossa in Afghanistan. Rabbachin era campione italiano della pistola libera, la stessa specialità che vent’anni prima aveva condotto a Roma un altro vigevanese, Piero Beroldi. «Purtroppo - raccontava Rabbachin - l’Olimpiade di Mosca era nata sfortunata e zoppa, agli azzurri era stata data la libertà di parteciparvi o meno. Personalmente non me la sentii di rinunciare, per me era l’occasione della vita. Non credo che si possa dimenticare l’atmosfera di un’Olimpiade, anche se sulle nostre tute al posto del nome Italia e dello scudetto tricolore c’era solo la scritta Coni. Riguardo alla gara ce la misi tutta per ben figurare e alla fine l’undicesimo posto fu un buon piazzamento anche perché nel tiro a segno il boicottaggio non influì sulla qualità, completamente appannaggio delle nazioni dell’Est e soprattutto dell’Unione Sovietica».
Nella sua carriera sportiva, Rabbachin ha partecipato a tre edizioni dei Campionati del Mondo e a tre Europei, ha vinto sei titoli italiani, ma a suo dire quello che provò a Mosca non ebbe eguali, anche se si trattò di un’Olimpiade dimezzata. Conclusa la carriera agonistica, Enrico si dedicò per molto anni all’insegnamento della disciplina presso la sezione di Vigevano del Tiro a Segno Nazionale. Domani, domenica, alle ore 16.30 verrà recitato il rosario presso la chiesa di San Giuseppe al Cascame dove lunedì alle ore 11.30 si terrà il funerale.

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