I tre comitati ambientalisti: situazione allarmante per la salute dei cittadini. I dati su malattie e mortalità. Proposta una moratoria su tutti i nuovi impianti
Non esistono solo le centrali, che sono ancora sulla carta. In Lomellina sono concentrate molte aziende potenzialmente pericolose: in totale sono 32 impianti. Ai quali vanno aggiunte 6 discariche in progetto o in costruzione (tutte per rifiuti speciali), 7 centrali (una sola delle quali già in costruzione, a Olevano). È la mappa delle Lomellina dei veleni (nel grafico a fianco). A disegnarla sono i tre comitati ambientalisti, nati in questi ultimi anni tra Vigevano e Parona, in opposizione a inceneritore e centrale a olio di palma: Vigevano Sostenibile, Futuro Sostenibile, Comitato salute e ambiente. La Lomellina "terra del riso... e del rudo" è il titolo dello studio preparato dalle tre associazioni e presentato l''''''''altra sera nel corso di una conferenza stampa. E'''''''' stato citato anche uno studio effettuato dal dipartimento di Scienze sanitarie dell''''''''Università di Pavia, secondo il quale la mortalità per tumori dell''''''''apparato respiratorio ha concentrazioni maggiori nelle zone Vigevano-Mortara e Broni-Stradella. E mentre a Parona ci si preoccupa per la "centrale a sorpresa", quella a turbo gas spuntata nelle ultime settimane («è da 400 megawatt ma già predisposta per arrivare a 800», ha rivelato Settimo Sordano, del Comitato salute e ambiente), si pensa anche a una piattaforma di proposte, illustrato da Alda La Rosa (Futuro Sostenibile). Eccole, per punti: monitoraggio delle emissioni non limitato al solo inceneritore ma esteso a tutte le aziende a rischio, triplicare il numero delle centraline per rilevare le polveri sottili, monitoraggio delle diossine esteso anche agli allevamenti, il controllo dei metalli pesanti, il rafforzamento del personale dell''''''''Arpa. E quindi la concertazione fra Comuni per limitare il proliferare di progetti per nuove centrali, «perchè non basta analizzare se le procedure sono corrette, bisogna valutare l''''''''impatto sul territorio», ha detto Alda La Rosa. «Ma soprattutto - ha aggiunto l''''''''esponente di Futuro sostenibile - è necessaria una moratoria provinciale su tutti gli impianti già autorizzati, compresi quelli della Sit di Mortara e i due di Olevano».
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