Il primo settembre
è iniziata la fase conclusiva del Campus Teatrale - progetto promosso
dalla Cooperativa Teatroincontro grazie al contributo della Fondazione
di Piacenza- Vigevano, patrocinata dal Comune di Vigevano/Teatro Cagnoni
e supportata dal settimanale l'Informatore - rivolto a giovani dai 14
ai 24 anni. Il campus culminerà - sabato 17 settembre alle ore 20,45
- con la rappresentazione al teatro Cagnoni dello spettacolo "La storia
di Carlo e Luigia", scritto e diretto da Mimmo Sorrentino. In scena:
Noemi Apuzzo, Simona Pezzolato, Roberta Mariani, Xawa Vella, Filippo
Discacciati, Alphonsine Odouffan, Alice Campeggi, Sara Plavan, Carlotta Cappato, Valentina Ledono e Davide Valenti. Musiche di Andrea Taroppi; assistenti alla regia Yuri La Cava e Alessia De Gennaro.
Rappresentare la storia di Carlo Natale e Luigia Marchesi vuol dire
rappresentare la storia del %u2018900 a Vigevano. L'incredibile, delicata e
appassionante storia di Carlo e Luigia si intreccia infatti con l'avvio
in città dell'industria calzaturiera degli inizi del secolo, con la
prima guerra mondiale, la nascita del fascismo e la sua stabilizzazione,
la seconda guerra mondiale, la guerra partigiana.
«È la storia
di due giovani che riescono a realizzare i loro sogni, partendo da
un'umile condizione sociale, ma determinati a migliorare la propria
condizione umana. E che ci riescono restando fedeli alle proprie idee.
Ci riescono senza scendere a compromessi, in un'epoca in cui non
scendere a compromessi voleva dire rischiare la propria idea. Ci
riescono senza chiudersi nell'egoismo dell'accumulo forzato, ma
aprendosi alla città, ossia il loro mondo. Ci riescono perché sono
curiosi. Vogliono imparare. Non dimenticano di essere nati umili. Ci
riescono perché si amano. Di un amore fedele, sincero, condiviso,
tenero. Ci riescono perché sono persone autentiche. - spiega Mimmo
Sorrentino - Per questo La storia di Carlo e Luigia è un testo epico.
Racconta l'avventura del vivere». «La storia di Carlo e Luigia -
prosegue il drammaturgo e regista Mimmo Sorrentino - è una storia così
bella che credo possa essere interpretata da attori affermati,
professionisti, ma credo che farla raccontare a dei giovani, e quindi
pagando qualcosa in termini di ingenuità recitativa, sia eticamente più
giusto. Non solo perché la parte preponderante del racconto riguarda
l'adolescenza e la prima giovinezza di Carlo e Luigina, ma soprattutto
perché i valori su cui Carlo e Luigia hanno vissuto, come qualcosa di
naturale e non di eroico, hanno un enorme impatto pedagogico. Questa è
una storia che insegna. Insegnarla a dei giovani perché la possano
insegnare o ricordare agli adulti, mi sembra un buon modo per ricordare e contribuire alla costruzione dell'identità della città». Lo spettacolo è già stata rappresentato con successo e sempre da giovani studenti nel 2002.
«Molti di quei ragazzi di allora hanno poi avuto modo di lavorare nei
più importanti teatri italiani. Il nostro progetto è di offrire ai
giovani adolescenti che oggi hanno scelto di avvicinarsi al teatro, le
stesse possibilità che hanno avuto i loro fratelli maggiori. Stiamo
lavorando infatti alla ripresa di nostri testi classici pensando di dare spazio proprio
a questi motivatissimi ragazzi. Si dice sempre che bisogna investire
sulle nuove generazioni e noi di Teatroincontro, nel nostro piccolo,
proviamo a farlo», dice con orgoglio Luca Cavalieri, presidente della
cooperativa Teatroincontro. La storia di Carlo e Luigia in forma ridotta è stato rappresentato in questi
anni anche a Milano e Pavia. «È un testo che, a mio avviso - aggiunge
Sorrentino - va ben oltre il localismo, ma Margherita Natale (figlia di
Carlo Natale) ci ha sempre chiesto di rappresentarlo solo con giovani e
di rivolgerlo ai giovani, e noi abbiamo sempre rispettato,
condividendola, questa richiesta. Lo abbiamo proposto fuori città solo
in due occasioni e sempre in contesti di tipo universitario perché mi
interessava sperimentarlo anche con un pubblico non vigevanese,
verificare come venisse accolto, ed è stato accolto ovunque con enorme
commozione. Ma, ripeto, credo sia giusto farlo recitare a dei giovani.
Credo sia giusto salvaguardare l'aspetto pedagogico della storia».
Ed allora è importante, sabato 17 settembre, non perdere l'occasione di
assistere a questo spettacolo che la cooperativa Teatroincontro
rappresenta solo in situazioni particolari e di rilievo per la
città. E il Campus Teatrale è stato certamente un'occasione importante
per i giovani di questa città.
LA STORIA DI CARLO E LUIGIA Teatro Cagnoni Sabato 17 settembre - Ore 20,45 Biglietti: 10 euro