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Vigevano, la Lega perde i pezzi: il consigliere Mancin passa all'Udc

Inatteso colpo di scena: le ragioni sarebbero relative al dissenso su molte scelte del Carroccio soprattutto in tema di politiche sociali.

09 Dicembre 2012 - 11:13

Vigevano, la Lega perde i pezzi: il consigliere Mancin passa all'Udc
La Lega perde i pezzi. Da oggi, infatti, il Carroccio si ritrova con un uomo in meno nella propria maggioranza consiliare.  Simone Mancin, geometra 25enne, eletto nel 2010 con 55 voti di preferenza, ha deciso di lasciare il gruppo della Lega e di passare all'Udc, partito che rappresenterà anche in consiglio, formando un nuovo gruppo che si collocherà all'opposizione. E' proprio il malcontento verso l'operato della giunta Sala all'origine della decisione di Mancin, che è stata
comunicata questa mattina in una conferenza stampa che si è svolta - con modalità degne di un film di spionaggio - in una casotta a Ticino. Presenti il segretario cittadino Daniele Semplici e quello provinciale Italo Richichi, Mancin ha letto un breve comunicato stampa: "Ho deciso dopo lunghe riflessioni di allontanarmi dalla Lega Nord, ma soprattutto dalla attuale amministrazione, in quanto non ritengo valide le scelte intraprese in queste settimane", ha detto il neo-consigliere Udc. Il dissenso riguarda in particolare le politiche sociali perseguite dalla giunta, con particolare riferimento al caso dei bambini a cui viene negato il pasto alla mensa scolastica se la famiglia è insolvente e quello degli anziani bisognosi, anche loro privati del pasto gratuito, Ma ci sono anche altri argomenti, come la pedonalizzazione di via Cairoli, una scelta secondo Mancin " volta a favorire la grande distribuzione". E poi c'è il ruolo dei consiglieri comunali, "la cui utilità era data dalla sola ratifica dei provvedimenti calati dall'alto dalla giunta , senza diritto di  opinione e giudizio". Quello di Mancin potrebbe essere un caso non isolato. "Io ho fatto la mia scelta, molto ponderata - ha detto - ma nel gruppo della Lega il malcontento è alto". E il rapporto con gli ex compagni di maggioranza? "Non so, a loro non ho comunicato niente". Pare infatti che i vertici leghisti avessero annusato la possibilità che qualche consigliere cambiasse casacca, ma fino ad oggi il suo nome non era noto. La Lega ora può contare in consiglio su solo 17 voti, compreso il sindaco, più i due del Polo Laico, che fino ad ora ha sempre garantito l'appoggio ma che spesso si è astenuto o ha votato contro i provvedimenti proposti dalla giunta. Se vi fossero altri abbandoni dalle file della Lega e se il Polo Laico decidesse di staccare la spina, il sindaco Sala non avrebbe più i numeri necessari per governare la città.
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