In una messa celebrata oggi a Cilavegna l'amministratore apostolico della Diocesi ha rilanciato la figura del "martire" cristiano morto in un lager nazista
La concelebrazione si è tenuta nella chiesa di Cilavegna dove il parroco è don Mario Tarantola presidente del tribunale ecclesiastico diocesano che aveva (nel lontano 1996) avviato la pratica di beatificazione di Teresio Olivelli. L'alpino, morto nel campo di sterminio nazista di Hersbruck il 17 gennaio del 1945 all'età di 29 anni, è oggi "Servo di Dio" in un iter che ha subito diversi scossoni. Il "postulatore" della causa di beatificazione a Roma è monsignor Paolo Rizzi. La presenza del cardinale Dionigi Tettamanzi che ha descritto, nell'omelia, in più passaggi, il martirio cristiano di Olivelli fino a morire sacrificandosi per i compagni di prigionia rilancia prepotentemente la figura dell'alpino, partigiano e cristiano "ribelle per amore" verso l'iter della beatificazione.