Partito stamattina da Vigevano il "Forti perché Liberi Tour" di Umberto Ambrosoli
VIGEVANO - E' partito stamattina da Vigevano il "Forti perché Liberi Tour", ovvero la campagna elettorale di Umberto Ambrosoli, candidato governatore della Lombardia per la coalizione di centrosinistra. Il grande "truck" che accompagnerà Ambrosoli in 12 t
Nonostante lo spiegamento di forze, quello di Ambrosoli è stato un mordi
e fuggi per il consistente ritardo con il quale il candidato si è
presentato a Vigevano, manco a dirlo a causa del tempo trascorso in coda
tra Milano e Vigevano. E proprio il tema della viabilità è stato al
centro del rapido incontro che si è svolto alla sede di Confartigianato
con il Comitato Intercategoriale. Al suo arrivo Ambrosoli ha tenuto una
conferenza stampa volante e salutato dal microfono la cinquantina di
persone che, oltre ai giornalisti presenti, aveva sfidato il freddo
attendendo per oltre mezz'ora. Poi, accompagnato dal presidente della
Provincia, Daniele Bosone, dall'assessore Michele Bozzano, dal
segretario provinciale del pd Alan Ferrari, Ambrosoli è giunto a piedi
in via Ottone, dove lo attendeva il presidente della Confartigianato
locale, Stefano Bellati, con Alberto Righini (Ance ), Alberto Cazzani
(Confindustria), Giorgio Ferraris (Ascom). E' stato Righini, in qualità
di presidente del Comitato Intercategoriale, a illustrare al candidato
governatore le ormai croniche e storiche carenze infastrutturali che
impediscono al territorio vigevanese e lomellini di decollare. «Dobbiamo
collegarci con Milano e abbiamo un pesante gap da colmare - ha detto -
Da anni aspettiamo (e i soldi ci sono ma restano inspiegabilmente fermi
al Cipe) che partano i lavori per la bretella che permetterebbe di
collegarci con la superstrada per Malpensa, bypassando Abbiategrasso
mentre la linea ferroviaria è inefficiente: così non siamo appetibili.
Le consegniamo il nostro studio sui costi del non fare, che abbiamo
stimato in 160 milioni all'anno, contro stanziamenti per la viabilità
che sarebbero di 260 milioni». Ad Ambrosoli è piaciuta molto l'idea di
calcolare il costo del non fare: «Potrebbe diventare un parametro per
calcolare le inefficienze» e ha riconosciuto l'insufficienza della
viabilità per Milano, anche per averla sperimentata di persona poco
prima. «Noi puntiamo molto sul potenziamento della rete ferroviaria -
ha proseguito Ambrosoli - e sappiamo come questa crisi non lascerà
nulla uguale a prima. Dovremo fare in modo che nessuna impresa venga
dimenticata, agendo anche sul credito bancario». Il candidato
governatore ha indicato quindi tre direttrici di intervento:
infrastrutture, sostegno alle imprese, agevolazioni del credito alle
imprese. Ambrosoli si è poi scusato per la brevità dell'incontro e ha
promesso di tornare a Vigevano, prima del voto di fine febbraio.