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Partito stamattina da Vigevano il "Forti perché Liberi Tour" di Umberto Ambrosoli

VIGEVANO - E' partito stamattina da Vigevano il "Forti perché Liberi Tour", ovvero la campagna elettorale di Umberto Ambrosoli, candidato governatore della Lombardia per la coalizione di centrosinistra. Il grande "truck" che accompagnerà Ambrosoli in 12 t

31 Gennaio 2013 - 15:55

Partito stamattina da Vigevano il "Forti perché Liberi Tour" di Umberto Ambrosoli
Nonostante lo spiegamento di forze, quello di Ambrosoli è stato un mordi e fuggi per il consistente ritardo con il quale il candidato si è presentato a Vigevano, manco a dirlo a causa del tempo trascorso in coda tra Milano e Vigevano. E proprio il tema della viabilità è stato al centro del rapido incontro che si è svolto alla sede di Confartigianato con il Comitato Intercategoriale. Al suo arrivo Ambrosoli ha tenuto una conferenza stampa volante e salutato dal microfono la cinquantina di persone che, oltre ai giornalisti presenti, aveva sfidato il freddo attendendo per oltre mezz'ora. Poi, accompagnato dal presidente della Provincia, Daniele Bosone, dall'assessore Michele Bozzano, dal segretario provinciale del pd Alan Ferrari, Ambrosoli è giunto a piedi in via Ottone, dove lo attendeva il presidente della Confartigianato locale, Stefano Bellati, con Alberto Righini (Ance ), Alberto Cazzani (Confindustria), Giorgio Ferraris (Ascom). E' stato Righini, in qualità di presidente del Comitato Intercategoriale, a illustrare al candidato governatore le ormai croniche e storiche carenze infastrutturali che impediscono al territorio vigevanese e lomellini di decollare. «Dobbiamo collegarci con Milano e abbiamo un pesante gap da colmare - ha detto - Da anni aspettiamo (e i soldi ci sono ma restano inspiegabilmente fermi al Cipe) che partano i lavori per la bretella che permetterebbe di collegarci con la superstrada per Malpensa, bypassando Abbiategrasso mentre la linea ferroviaria è inefficiente: così non siamo appetibili. Le consegniamo il nostro studio sui costi del non fare, che abbiamo stimato in 160 milioni all'anno, contro stanziamenti per la viabilità che sarebbero di 260 milioni».
Ad Ambrosoli è piaciuta molto l'idea di calcolare il costo del non fare: «Potrebbe diventare un parametro per calcolare le inefficienze» e ha riconosciuto l'insufficienza della viabilità per Milano, anche per averla sperimentata di persona poco prima. «Noi puntiamo molto  sul potenziamento della rete ferroviaria - ha proseguito Ambrosoli - e sappiamo come questa crisi non lascerà nulla uguale a prima. Dovremo fare in modo che nessuna impresa venga dimenticata, agendo anche sul credito bancario». Il candidato governatore ha indicato quindi tre direttrici di intervento: infrastrutture, sostegno alle imprese, agevolazioni del credito alle imprese. Ambrosoli si è poi scusato per la brevità dell'incontro e ha promesso di tornare a Vigevano, prima del voto di fine febbraio.
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