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«Non servono tre caldaie»

Sono quattro i principali motivi che hanno spinto il Comitato alla stesura di una relazione in merito alla realizzazione di una nuova caldaia, che dovrebbe andare a sostituire la cosiddetta "Linea 1". «Il Comitato ha trasmesso alla Regione le proprie osse

21 Febbraio 2013 - 11:22

«Non servono tre caldaie»
Questo discorso si inserisce nella discussione sui costi di smaltimento dei rifiuti, accennato dal Clir durante l'incontro di presentazione del nuovo servizio di gestione della Tares. Il vice presidente Eugenio Poles ha detto di voler intavolare una discussione con Lomellina Energia per discutere dei costi di smaltimento, ormai troppo onerosi. «Intendiamo mantenere indefinitamente in vita un sistema che di fatto ostacola il decollo della raccolta differenziata e vincola i comuni a tariffe di smaltimento onerose e indebiti obblighi di conferimento? - si chiede il Comitato - Oppure vogliamo creare le condizioni per un rapido e generalizzato sviluppo della raccolta differenziata, avviando un percorso che permetterà di abbattere i costi di gestione dei rifiuti mediante la riduzione di quella componente, lo smaltimento per incenerimento, che col tempo risulterà sempre più gravosa?». Per queste motivazioni il Comitato Salute e Ambiente di Parona invita a riflettere sulla questione della nuova caldaia. «Abbiamo evidenziato la necessità che si valutino approfonditamente le conseguenze della realizzazione del progetto - aggiunge il Comitato - La ditta chiede di sostituire la Linea 1, in grado di smaltire 200 mila tonnellate l'anno, senza mai esprimersi sul destino della Linea 2 al termine del suo ciclo di vita: possiamo quindi assumere che si intenda mantenere inalterata l'attuale capacità complessiva di trattamento dell'impianto anche in futuro, per un tempo indefinito. Eppure le sole due linee di incenerimento di Parona sono ampiamente sovrabbondanti rispetto alle effettive esigenze di smaltimento della provincia di Pavia, tant'è che ad oggi, nonostante l'elevata quantità di rifiuto indifferenziato locale avviato all'incenerimento, più della metà dei rifiuti trattati nell'impianto di Parona ha origine da realtà extraprovinciali». Il Comitato chiede ai sindaci di riflettere sulla questione e, in particolare, su come gestire il problema dei rifiuti in Provincia.
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