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Tares: e' arrivata la stangata

VIGEVANO - La stangata Tares è arrivata. E sta arrivando, visto che ancora molte famiglie e imprese non hanno ancora ricevuto la comunicazione ufficiale del Comune con il nuovo importo. Che per quanto riguarda le famiglie può avere anche un aumento del 50

30 Agosto 2013 - 11:29

La Tares è un pasticcio. Non basta la stangata, ci sono pure problemi per pagare. Dalla lettere poco chiara inviata dal Comune - al punto che l'amministrazione ha inviato domenica una comunicazione ufficiale per "tranquillizzare" sul fatto che non ci saranno sanzioni - ai problemi di saldo del balzello. Con le banche che accettano solo il pagamento unico (modello F24) mentre in Posta, ad oggi, i bollettini si possono pagare solo in quella centrale di via De Amicis, a causa del formato del bollettino stesso, difforme rispetto agli moduli utilizzati per i pagamenti.
Cerchiamo allora di fare chiarezza e, per quanto possibile, aiutare il contribuente già vessato e che si trova a fare i conti con tutta una serie di problemi burocratici. Partendo proprio dalla prima scadenza di pagamento (31 luglio) che ovviamente non potrà essere rispettata visto che la consegna del salasso è ancora in corso. «Le scadenze - afferma la dirigente del settore tributi del Comune, la dottoressa Daniela Sacchi - sono quelle individuate nel regolamento e che, per espressa disposizione legislativa, dovevano essere previste e pubblicate sul sito del Comune almeno un mese prima. È ovvio che quanto le abbiamo determinate pensavamo di poter gestire tutta la procedura nel rispetto della tempistica. Purtroppo le problematiche gestionali e tecniche sono state enormi. E mi riferisco a quelle di riclassificazione delle attività economiche, continui controlli al fine di apportare modifiche al software di gestione, simulazione ai fini della stampa e spedizione con la Ditta incaricata del recapito, non ultimo l'autorizzazione alla stampa da parte delle Poste sede centrale di Roma, pervenuta a ridosso di ferragosto e senza la quale non si poteva né stampare né inviare alcun bollettino. Queste sono alcune problematiche e assicuro che non sono tutte. Per quanto riguarda la questione dell'accavallarsi delle rate possiamo solo dire che anche la seconda rata non è perentoria e che pertanto, come per la prima, l'eventuale tardivo pagamento non verrà sanzionato».
Sulla comunicazione pervenuta si parla di pagamento Tares in un'unica soluzione: la data ultima è quella del 30 novembre, visto che sulla stessa nota pervenuta non è molto chiaro questo aspetto? «In via eccezionale è possibile pagare entro l'ultima rata, anche se gli uffici stanno dando indicazioni ai contribuenti, qualora possibile, di pagare prima del 30 novembre e questo per esigenze di cassa dell'Amministrazione. Come si può comprendere il Comune ha bisogno di queste entrate per poter far fronte al pagamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti».
E veniamo ora ai problemi di pagamento. «In primo luogo devo chiarire che non esiste un modello di pagamento F24 a rate, ma ce ne sono due: uno ordinario, l'altro semplificato. Per problemi di corretto riversamento bisogna utilizzare quello semplificato che può essere scaricato dal sito dell' Agenzia delle Entrate e anche da quello del Comune. Inoltre venendo presso i nostri uffici provvediamo a stamparlo già compilato. Alla possibile obiezione "come mai non lo avete allegato?" rispondo che ciò avrebbe comportato dei costi di spedizione decisamente onerosi che, per le particolari modalità di calcolo della Tares, sarebbero ricaduti, il prossimo anno, sui contribuenti».
E sulla pressione fiscale arriva anche una rilevazione di Confartigianato: con la Tares le tasse su imprese e famiglie cresceranno del 17,6%. Con le attività già ampiamente penalizzate dall'Imu, dove nel 2012 sono stati pagati dagli imprenditori 9,3 miliardi di tasse, e da gennaio 2013 l'imposta sui capannoni è diventata più costosa per l'aumento automatico del moltiplicatore (da 60 a 65) da applicare alle rendite catastali. E se l'Imu è stata una mazzata «le cose non sembrano migliorare con la Tares». Secondo Confartigianato l'applicazione del nuovo tributo su rifiuti e servizi provocherà un aumento medio di 26 euro per abitante, pari al 17,6% in più rispetto a quanto avviene per Tarsu e Tia. Senza dimenticare che i rincari derivanti dalla Tares andrebbero a sommarsi ai continui aumenti registrati in questi anni dalle tariffe dei rifiuti: tra marzo 2012 e marzo 2013 sono cresciute del 4,9%, tra marzo 2008 e marzo 2013 gli aumenti sono stati del 22,1% e, addirittura, negli ultimi 10 anni hanno raggiunto il + 56,6%.
Per alcune tipologie di imprese, l'applicazione della Tares sarebbe un vero e proprio salasso: è il caso delle attività artigiane di pizza al taglio operanti in piccoli Comuni che attualmente applicano la Tarsu e che, con l'introduzione della Tares, subirebbero rincari del 301,1%. Non andrebbe meglio per i laboratori artigiani di pasticceria che pagherebbero il 181,7% in più. Aumenti significativi anche per i piccoli produttori di pane e pasta che nel passaggio da Tarsu a Tares sarebbero costretti a sborsare il 93,6% in più. «Gli imprenditori - commenta il presidente di Confartigianato Imprese Lomellina Stefano Bellati - non possono sopportare ulteriori aumenti di pressione fiscale, ne' l'incertezza su tempi e modalità di applicazione dei tributi. Per quanto riguarda l'Imu non è giusto che gli immobili produttivi siano trattati alla stregua delle seconde case: i nostri laboratori vanno esentati dall'imposta perché sono la nostra prima casa. In definitiva, su Imu e Tares vanno trovate soluzioni che, oltre ad evitare l'inasprimento della tassazione, siano capaci di garantire la semplificazione impositiva e amministrativa».


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