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Castello, c’è l’ipotesi Fondazione

La Fondazione di partecipazione come chiave per poter assicurare la gestione e la manutenzione del Castello dopo il via libera da parte del Demanio a trasferire la proprietà al Comune. Una soluzione tecnica sulla quale il segretario comunale sta raccoglie

03 Luglio 2015 - 16:06

Castello, c’è l’ipotesi Fondazione

Una ipotesi di lavoro che consentirebbe da una parte di contare su uno strumento giuridico già utilizzato in importanti realtà culturali. Dall’altra di risolvere il problema della partecipazione del Comune in chiave di ulteriore sviluppo in enti ed organismi, tra i quali in prima battuta il consorzio Ast a cui a breve saranno consegnati gli spazi del Maschio per la realizzazione del Museo di Leonardo. La Fondazione di partecipazione rappresenta ad oggi lo strumento per incanalare verso le pubbliche amministrazioni risorse finanziarie grazie al coinvolgimento di privati. Con il duplice vantaggio di poter contare su capitali e soprattutto su capacità gestionali e programmatorie. Un modello attuato in diverse realtà culturali come, per restare in una zona a noi vicina la Villa Reale di Monza e la Venaria Reale. Di modelli ce ne sono diversi in quanto lo strumento giuridico consente di coinvolgere anche semplici cittadini con il ruolo di aderenti (quindi persone fisiche) che conferiscono denaro o immobili, oppure come sostenitori ossia che partecipano offrendo prestazioni di lavoro volontario. In particolare poi recenti sentenze della Corte Costituzionale hanno ribadito la possibilità dei Comuni di costituire Fondazioni di partecipazione, messa in dubbio da pronunciamenti della Corte dei Conti. È stato infatti chiarito che la Fondazione di partecipazione rappresenta lo strumento attraverso il quale un ente pubblico può perseguire uno scopo di utilità generale, dando vita ad una partnership pubblico-privato per attività culturali di rilievo per lo sviluppo della comunità locale. L’elemento personale (tipico delle associazioni) e quello più propriamente patrimoniale (tipico delle fondazioni) confluiscono dando vita ad un unicum operativo, che si caratterizza anche per la larga base associativa (civica di singole persone) su cui può poggiare.

 

@ L'INFORMATORE - Mario Cantella

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