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Università di Pavia, il CdA cancella le tasse per un terzo degli studenti

È stata votata martedì 30 maggio, dal Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pavia una misura di grande impatto per tutti gli studenti: il nuovo modello contributivo adottato dall’Ateneo abbatte le tasse per circa un terzo degli studenti. Per la

31 Maggio 2017 - 21:31

Università di Pavia, il CdA cancella le tasse per un terzo degli studenti

Ecco in sintesi le novità del documento approvato dal CdA dell’Università di Pavia
• Una no-tax area coraggiosa, fino a 23.000 euro di reddito ISEE
• Un’area estesa di riduzione della contribuzione (oltre un terzo di studenti pagherà di meno in misura sostanziale)
• Gli studenti extra UE che non possano o vogliano produrre dati relativi al proprio reddito familiare pagheranno a seconda della ricchezza dei Paesi di provenienza
• Anche i dottorandi di ricerca beneficeranno della riduzione di prelievo, da 296 a 154 euro (solo tassa regionale e bollo)
• La creazione di un apposito fondo «benessere studentesco e diritto allo studio» alimentato con le risorse eccedenti

Si confermano e si rafforzano gli interventi di tipo premiale per gli studenti meritevoli e particolarmente capaci: un maturato con 100/100 e che si laurea nel percorso 3+2 (o 5/6 anni) entro la durata legale prevista pagherà di fatto il 40% in meno (il primo anno è esonerato e l’ultimo è rimborsato).

Il prof. Fabio Rugge, Magnifico rettore dell’Università di Pavia, ha sottolineato che la qualità della didattica e il prestigio dell’Ateneo possono accompagnarsi ad un’apertura sempre più decisa: «Chi ha detto che per studiare in un’università eccellente bisogna pagar tanto? La nostra Università ha deciso di spingere verso l’alto il punto di incontro tra inclusione e merito. Dall’anno prossimo, quasi un terzo dei nostri studenti, in base al reddito, non pagherà più i contributi universitari. È una scelta coraggiosa e impegnativa che rende ancora più accessibile l’università. Viene poi premiato specificamente il merito. Infatti, ci sono numerose esenzioni per tutti i “meritevoli”, dal primo all’ultimo anno. Questo per poter frequentare quelli che in Italia sono i migliori corsi universitari: primi per Medicina e Odontoiatria, secondi per Chimica e Ingegneria edile. Anche i dati sul successo dei nostri laureati (Alma Laurea 2017 e JobPricing 2017) ci confortano sulla bontà del nostro lavoro. È questa la nostra idea di università: aperta e prestigiosa, basata su una ricerca di punta e un insegnamento di qualità».    

La prof. Antonella Zucchella, prorettore alle Finanze, riassume così gli elementi di ispirazione del documento: «Abbiamo lavorato ispirandoci ad alcuni principi: favorire il rafforzamento del diritto allo studio per le fasce economicamente svantaggiate; premiare il merito; non diminuire, ma anzi migliorare i servizi erogati e allo stesso tempo garantire la solidità del bilancio. Ci siamo riusciti. Abbiamo ottenuto un risultato molto importante per il nostro Ateneo, grazie ad un lavoro coeso e concorde da parte del Consiglio di Amministrazione. Esso ha visto la partecipazione attiva delle rappresentanze studentesche. Credo si possa parlare di un vero e proprio modello».

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