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06 Luglio 2017 - 19:39
PAVIA - «Lo Stato - spiega Poma - esercita un prelievo dell’80 per cento sulle entrate della nostra Provincia. Immaginate un’azienda che si ritrova con un prelievo fiscale di queste proporzioni: non può rimanere in piedi. Lo stesso vale per la Provincia di Pavia e per buona parte delle province italiane». Nelle stesse condizioni di Pavia, in Lombardia, ci sono infatti Lecco, Monza Brianza, Lodi, Cremona e Bergamo. «Un prelievo dell’80% sulle entrate, in larga parte rappresentate da Rc Auto e tasse automobilistiche, significa che Roma si prenderà, nel 2017, 34 milioni di euro su 40 di entrate. Così non può funzionare. A me non va di perdere tempo ad incassare tributi dai cittadini per passarli allo Stato. Se fino a ieri potevamo reggere con qualche speranza di sopravvivenza, oggi questo non è più possibile». E quindi «non è al momento possibile chiudere il bilancio 2017, perchè sulla parte corrente della spesa, che ammonta a 14-15 milioni, c’è uno squilibrio finanziario di 8 milioni».
È il classico gatto che si morde la coda, perchè se non si riesce a far quadrare la parte corrente non si può approvare il bilancio e quindi salterebbe anche la parte sugli investimenti, per i quali sarebbero a disposizione una decina di milioni di euro provenienti dal Patto per la Lombardia. Soldi che la Provincia avrebbe utilizzato per la manutenzione di scuole e strade. «Dopo la mancata approvazione del 30 giugno - continua Poma - ho firmato un decreto, corredato dal parere del nostro dirigente finanziario, con il quale si certifica la situazione». Inutile aggiungere che Poma, e con lui decine di presidenti di province, aspettano risposte dal Governo. «Le risorse che sono state inserite nella manovrina correttiva - dice il presidente - non sono sufficienti. Complessivamente lo sbilancio delle province italiane sulla spesa corrente e sul mantenimento dei servizi essenziali è di 650 milioni di euro. Occorrerebbe un intervento, almeno di 2-300 milioni». Poma, che fa parte del direttivo dell’Unione province italiane, è in attesa delle decisioni romane, di un ulteriore manovra economica. «Nel frattempo posso dire ai cittadini che purtroppo il rischio è che le strade già disastrate vedano peggiorare la loro condizione nel corso dell’anno. Anche perchè la cessione di una parte importante della rete viabilistica alla Regione sarà attuata e completata nel 2018. Da qui ad allora sarà difficile garantire interventi».
Discorso che va esteso all’edilizia scolastica (istituti superiori) con un prevedibile peggioramento degli standard di sicurezza (e anche decoro) degli edifici.
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