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04 Ottobre 2017 - 14:56
Il 70% del vero Carnaroli originario, uno dei risi più pregiati d’Italia, è concentrato in provincia di Pavia con 6mila di tutti i 9mila ettari a livello nazionale. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti in occasione della nascita della prima rete di agriturismi dedicati a questa varietà pregiata. Sabato 7 ottobre e domenica 8 ottobre in tutta la Lombardia, lungo “Le vie del riso Carnaroli”, in 32 aziende di Terranostra-Campagna Amica si potranno gustare piatti a base di Carnaroli da Carnaroli Pavese. “L’obiettivo – spiega Alessandra Morandi, presidente di Terranostra Lombardia – è raccontare i nostri territori e la nostra tradizione enogastronomica dove da sempre il riso è elemento fondamentale”. Basti pensare – spiega Coldiretti – che quasi la metà di tutto il riso italiano viene prodotto in Lombardia con circa centomila ettari di risaie su poco più di 220mila a livello nazionale. Il riso lombardo è concentrato in particolare fra Pavia (prima risaia d’Europa con oltre 80mila ettari coltivati a risaia), Milano e Lodi. “Gli agriturismi di Terranostra Campagna Amica – sottolinea Alberto Lucotti, presidente di Terranostra Pavia – saranno protagonisti di un viaggio nel gusto e nei sapori con ricette che sposeranno il Carnaroli ad altri prodotti del territorio nell’ambito di una collaborazione avviata con Regione Lombardia”. In provincia di Pavia, ad esempio, si potrà assaggiare il “risotto al Buttafuoco”, a Bergamo il “risotto sbronzo con lo stracchino”, a Varese il “risotto con formaggella del Luinese”, nel Mantovano c’è chi preparerà il “risotto al radicchio e lambrusco” oppure nel Milanese cuoceranno “risotto alla monzese” e “risotto taleggio e pepe”, mentre nel Cremonese si abbineranno la zucca o le verze. Tutti i risotti saranno cucinati col riso Carnaroli da Carnaroli Pavese: le informazioni su ricette e agriturismi aderenti si possono trovare sulla pagina Facebook di Terranostra Lombardia e di Coldiretti Lombardia. “Il riso è uno degli alimenti più eclettici che esistono – conclude Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia – Ma è chiaro che serve una materia di prima qualità come quella che vogliamo dare con il vero Carnaroli da Carnaroli Pavese, che proprio grazie all’alto contenuto di amilosio (una delle componenti dell’amido, ndr.) è molto resistente ed elastico: durante la cottura non scuoce e rimane compatto. Per le sue preziose qualità organolettiche il riso Carnaroli è apprezzato in tutte le cucine, da quelle dei grandi chef a quelle più casalinghe”.
Il progetto Carnaroli da Carnaroli Pavese, realizzato dalla Camera di Commercio di Pavia su proposta di Coldiretti, è un’iniziativa che ha anticipato i concetti inseriti nella nuova legge del mercato interno del riso. Lo scopo del progetto è la valorizzazione del Carnaroli da semente Carnaroli, uno dei prodotti agroalimentari di punta del territorio pavese, attraverso un percorso di certificazione di filiera ISO 22005. La certificazione è stata realizzata da un Ente esterno e indipendente, a garanzia della tracciabilità e dell’autenticità della filiera del riso Carnaroli da semente Carnaroli coltivato in provincia di Pavia. Grazie al Progetto “La Via del Carnaroli”, dunque, il consumatore finale può essere sicuro del riso che sta acquistando, certificato dal seme al piatto.
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