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05 Ottobre 2017 - 16:44
VIGEVANO - Le associazioni e i proprietari di case che intendono utilizzare o offrire immobili a strutture di accoglienza per richiedenti asilo dovranno comunicare preventivamente al Comune le loro intenzioni, anche solo quella di partecipare ai bandi delle prefetture per l'accoglienza. È questa l'idea contenuta in una mozione del gruppo consiliare della Lega Nord presentata in questi giorni e che quindi sarà discussa in uno dei prossimi consigli comunali. Secondo il Caroccio il Comune dovrebbe approvare un apposito regolamento, dato che nella situazione attuale non c'è modo per il sindaco di impedire "la sottoscrizione di contratti tra Prefettura e Società che gestiscono la dimora dei richiedenti asilo tuttavia legittima l’amministrazione comunale ad adottare apposita normativa regolamentare al fine di prevenire situazioni emergenziali e garantire l’adeguata conoscenza della situazione relativamente al proprio territorio comunale". Inoltre "la sistemazione logistica degli immigrati, comunque effettuata, viene ad incidere sul numero dei soggetti residenti nel territorio comunale, comportando la necessità di specifiche iniziative amministrative comunali, possibili situazioni di disagio socio sanitario ovvero circostanze che vanno ad incidere sulla pubblica sicurezza ovvero la necessità di azioni comunali al fine di favorire l’integrazione e la socializzazione dei soggetti ospitati". Da qui la richiesta di obbligare i proprietari (persone fisiche o giuridiche) comunicare preventivamente all'amministrazione locale la sottoscrizione di contratti di locazione che abbiano tra le possibili finalità l'ospitalità di richiedenti asilo, la partecipazione a bandi, comunichino nei 15 giorni precedenti la sottoscrizione di accordi, contratti e convenzioni con organi ed amministrazioni deputate alla gestione dell'emergenza profughi, comunicare entro 5 giorni l'avvenuta stupula dei contratti. Non solo, una volta avviata la struttura dovranno dichiarare al Comune "quanti siano i soggetti che vi alloggiano, la provenienza e ogni altra informazione riguardante la loro salute". In casio di violazione di tutti questi obblighi il nuovo regolamento comunale (tutta da vedere la sua eventuale legittimità) dovrebbe prevedere sanzioni amministrative da 150 a 5 mila euro.
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