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Garbarini, la carriera politica più breve della storia

«Mi dispiace per la città e per i tanti che erano disposti a sostenermi»

29 Gennaio 2018 - 16:22

VIGEVANO - La candidatura più breve della storia: Valter Garbarini commenta così la sua carriera politica lampo. Candidato alla Camera per il Pd venerdì scorso, al Senato sabato, a niente da domenica. In una conferenza stampa l'imprenditore vigevanese ha spiegato come è nata la proposta di correre nel collegio Vigevano-Voghera e come è poi maturata l'esclusione. «Mi dispiace non tanto per me - ha commentato - ma per la città e per il gruppo di ragazzi che avevano deciso di sostenermi». «Sabato 20 gennaio ho ricevuto una telefonata: Michele Bozzano mi chiedeva un appuntamento urgente per incontralo insieme all’onorevole Ferrari. Da Roma avevano ricevuto il mandato di scegliere un candidato alla Camera che fosse esterno ai giochi politici - ha raccontato Garbarini - Mi hanno proposto la candidatura e, dopo essermi ripreso dallo stupore e averci riflettuto, naturalmente ho rifiutato. Il motivo è lo stesso che mi ha sempre portato a rifiutare cariche rappresentative: ho un’azienda con cento collaboratori a cui pensare e farla prosperare e crescere richiede tempo e impegno. Domenica 21 gennaio in seguito al mio rifiuto mi hanno rinnovato l’offerta mettendomi davanti alle mie responsabilità come cittadino vigevanese e come imprenditore. Ero ancora scettico, ho posto delle condizioni che sono state entusiasticamente accettate: durante la campagna elettorale avrei potuto esprimere liberamente il mio pensiero e sarei stato sorretto incondizionatamente dall’organizzazione locale del PD». «Domenica mattina vengo a sapere dai giornali on line che ero stato spostato al Senato: senza richiedere il mio parere, senza una telefonata. Mi sono indignato e fortemente opposto, io intendevo combattere la mia battaglia qui e non a Pavia e in Oltrepò. Se fosse stata mantenuta la mia candidatura per il Senato, scalzando Bosone che stimo e rispetto, mi sarei ritirato. Ieri sera (domenica) alle 20.54 sono stato chiamato e mi hanno detto che ero fuori». 

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