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Il Comune di Vigevano denuncia Trenord: interruzione di pubblico servizio

Nel mirino le cancellazioni programmate di treni e bus sostitutivi, comunicate con 4-6 ore e anche un giorno d'aniticipo

14 Maggio 2018 - 15:39

Il Comune di Vigevano denuncia Trenord: interruzione di pubblico servizio

Il Comune di Vigevano ha denunciato Trenord per interruzione di pubblico servizio sulla linea ferroviaria Milano-Mortara. Il sindaco Andrea Sala e l’assessore ai trasporti Furio Suvilla hanno trasmesso alla Procura di Milano una comunicazione di notizia di reato dopo i disservizi degli ultimi mesi. In particolare l’attenzione si è concentrata sulle soppressioni programmate, come quelle dei collegamenti sostitutivi di autobus delle serate del 10 e 11 febbraio in partenza da Milano Porta Genova. «Sono state decise e comunicate in anticipo - dice Suvilla - per ragioni come l’impossibilità di garantire la sicurezza dei conducenti. Chi gestisce un servizio pubblico non può cancellarlo perché non è in grado, deve adottare le misure necessarie. Le soppressioni devono essere dovute a fatti imprevedibili, non possono essere programmate dallo stesso gestore. Ce n’è almeno una al giorno, soprattutto nelle ore di punta, per rotture di materiali o carenze di personale, comunicate da Trenord quattro-sei ore ma anche un giorno prima».
«Con questo atto - aggiunge il sindaco Andrea Sala - mandiamo un messaggio forte e chiaro: noi siamo dalla parte dei pendolari, quelli che pagano e hanno diritto a ricevere un servizio corretto». Nessuna remora per il fatto che l’amministrazione di Vigevano è targata Lega Nord così come la Regione e la stessa Trenord: «Io sono sindaco di tutti i vigevanesi - dice Sala - la Regione è anzitutto l’ente che affida il servizio e che deve controllarlo. Questo è un assist alla Regione in vista del prossimo contratto di servizio». Il sindaco precisa che la decisione di rivolgersi alla magistratura è arrivata dopo numerosi tentativi di portare il problema nelle sedi politiche: «Abbiamo fatto venire qui l’assessore e siamo andati due volte in Regione. Non è bastato».

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