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#Maugeri: l’artista ritorna per premiare il paziente che voleva acquistare la sua opera all’asta benefica

04 Luglio 2018 - 11:46

#Maugeri: l’artista ritorna per premiare il paziente  che voleva acquistare la sua opera all’asta benefica


L’artista aveva visto quel signore, in sedia a rotelle, che aveva tentato, per ben due volte, di acquistare il suo quadro, realizzato a partire dalla foto di Marcella Milani dello storico stabilimento Necchi a Pavia e intitolato “Ricordando un sogno”. Poi però, ad aggiudicarsi l’opera, durante l’Asta benefica del 27 giugno pro-Spazio Giochi-Incontri della Maugeri, era stato un altro partecipante, alla ragguardevole cifra di 1.800 euro.
Lele Picà, al secolo Manuele Spelta, pittore e illustratore di Voghera, classe 1979, ne aveva parlato, a fine della mostra, con gli organizzatori della Maugeri. Era così nata l’idea di rintracciare quel paziente e donargli una copia dell’opera.
Ieri c’è stato l’incontro fra l’artista e Massimo Motta, degente periodico dell’Unità spinale dell’IRCCS Maugeri dal 2010, dove fa neuroriabilitazione per i postumi di un grave infortunio. L’artista gli ha donato una riproduzione del quadro e ha aggiunto un suo disegno, sempre di ambientazione pavese, visto che Pavia è la città in cui vivono entrambi.
Di rintracciare il paziente – non facile in una struttura che ha circa 1.200 ricoverati e che, ogni giorno, è frequentata da altrettanti pazienti degli ambulatori e dei laboratori di analis– si è incaricato Angelo Manera, già storico portiere dell’Istituto di Via Boezio, uno dei primissimi collaboratori del fondatore, Salvatore Maugeri. Con una foto della cerimonia che in cui appariva anche Motta, “il Manera” come lo conoscono tutti alla Maugeri, ha trovato il paziente, proponendogli l’incontro con l’artista.
“Mi ha fatto molto piacere questa attenzione”, ha detto Motta, “quell’opera mi piaceva particolarmente. Non ho mai lavorato alla Necchi, ho fatto sempre l’operaio in un’azienda di macchine agricole, ma ho avuto tanti amici che lì han lavorato e che me raccontavano la vita di quella grande industria”.
“Sono lieto di questa opportunità di conoscere una persona che aveva dimostrato di apprezzare il mio lavoro”, ha commentato Picà, “e gli sono grato perché, proprio grazie ai suoi primi rilanci, l’opera è cresciuta di prezzo, potendo alla fine raggiungere i 1.800 euro e quindi contribuire, ancor di più, a questa buona causa”

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