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Ormai siamo al braccio di ferro
20 Febbraio 2019 - 18:30
Riprendere immediatamente i lavori e completare il nuovo ponte sul fiume Ticino di Vigevano. In caso contrario l'impresa appaltatrice dovrà assumersi “la responsabilità di intraprendere una strada senza via d'uscita”. L'ultimatum è arrivato oggi pomeriggio, firmato dal presidente della Provincia di Pavia (stazione appaltante dell'opera) Vittorio Poma
Un vero e proprio ultimatum. Arrivato nel pomeriggio di oggi, quando il presidente della Provincia di Pavia, commentando questo pericoloso stallo e la “gravosa inerzia” dell’impresa che avrebbe rallentato la presenza di uomini in cantiere, ha detto a chiare lettere: «condizione indispensabile per una serena soluzione dei seri problemi emersi nelle ultime settimane, è l’immediata ripresa dell’attività di cantiere e la rapida ultimazione dei lavori. Se ciò non avvenisse l’impresa si assumerebbe la responsabilità di intraprendere una strada senza via d’uscita». Perché in fondo al tunnel c’è solo lo strappo, la rescissione del contratto. Fatta salva la possibilità per l’impresa di adire le vie legali e chiamare in Tribunale la Provincia di Pavia. Uno scenario per nulla irreale, anche alla luce della mancata accettazione da parte di Polese spa (impresa appaltatrice dei lavori) del verdetto emesso dalla Commissione per l’accordo bonario, organismo chiamato in causa per dirimere il contenzioso sui maggiori costi di cantiere richiesti dalla società appaltatrice.
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