Resta aggiornato
Cerca
coronavirus
30 Aprile 2020 - 12:22
Promosso dalla Divisione di Cardiologia della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, in collaborazione con l’Università di Pavia e Areu.
La regione Lombardia è stata una delle prime aree fuori dalla Cina ad essere colpita dal Covid-19, con il primo caso diagnosticato nella Provincia di Lodi il 20 febbraio 2020. Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale New England Journal of Medicine e promosso dalla Divisione di Cardiologia della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo in collaborazione con l’Università di Pavia e Areu (Azienda Regionale Emergenza Urgenza Lombardia), ha analizzato i dati del Registro degli Arresti Cardiaci della Regione (LombardiaCARe), attivo dal 2015 e che ha il suo Centro di Coordinamento all’interno della Cardiologia del San Matteo.
La ricerca, che ha come primo firmatario Enrico Baldi cardiologo presso il Policlinico San Matteo e ricercatore dell’Università di Pavia, ha dimostrato come il numero degli arresti cardiaci avvenuti tra il 21 febbraio e il 31 marzo 2020 nelle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova, sia stato del 58% superiore rispetto allo stesso periodo del 2019 (362 versus 229).
Ancora più drammatico il dato relativo alle zone più colpite dalla pandemia, ovvero Lodi (+187%) e Cremona (+143%).
Inoltre, 103 dei pazienti che hanno subito un arresto nel 2020 (che rappresentano il 77% della differenza dei due anni) avevano dei sintomi sospetti per Covid-19 o una diagnosi di COVID-19 già eseguita. Questi dati, primi al mondo su questo aspetto, hanno permesso di evidenziare come il coronavirsu abbia avuto un forte impatto sull’incidenza degli arresti cardiaci che sono avvenuti fuori dall’ospedale.
L’Informatore Vigevanese - via Trento 42/b 27029 - Vigevano (PV)
Tel. 0381.69711 - informatore@ievve.com
Copyright(©) 2012-2024 Ievve S.r.l.
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. NESSUNA RIPRODUZIONE PERMESSA SENZA AUTORIZZAZIONE
Powered by Miles 33