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25 Maggio 2020 - 12:39
A un anno dal nullaosta per l’avvio dell’attività alla discarica di cemento amianto di Ferrera Erbognone, l’ad di Acta Francesco Minghetti fa un bilancio dell’attività: sino ad oggi sono stati ritirati circa 50-60mila tonnellate di conferimento e a breve partirà la costruzione del lotto 2, mantenendo la continuità della coltivazione del rifiuto. Insieme agli enti di controllo, è stato elaborato un esteso piano di monitoraggio per garantire la sicurezza della salute pubblica e dei lavoratori dell’impianto e con il Comune di Ferrerà Erbognone è stato istituito un comitato di salvaguardia.
Dopo un rallentamento nel periodo di lockdown, dal mese di aprile è stata ripresa l’attività in totale sicurezza.
Il rifiuto ammesso è costituito solo da “cemento amianto” (lastre di eternit) cosiddetto“compatto” (con una percentuale di amianto del 15% e con l’85 % di cemento). Questo materiale, nel corso della sua rimozione viene incapsulato (ricoperto su entrambe le facce con una colla simile al vinavil per evitare la dispersione di fibre), infine le lastre così trattate e sovrapposte vengono avvolte e sigillate con un telo di polietilene antistrappo. Solo il bancale così confezionato viene ammesso in discarica. La discarica non è assolutamente autorizzata a ricevere amianto “friabile” (il materiale di coibentazione di aspetto fibroso).
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