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Imu posticipata, scontro in consiglio

L'opposizione: delibera lacunosa che si presta a contenziosi

Bruno Ansani

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bruno.ansani@ievve.com

11 Giugno 2020 - 22:56

Imu posticipata, scontro in consiglio

Il pagamento del 16 giugno rinviato solo per chi ha subito danni dalla pandemia

VIGEVANO - Con la delibera approvata (con i soli voti di maggioranza) viene rinviato a ottobre (entro il 31) il pagamento della prima rata Imu, in scadenza il 16 giugno, per i contribuenti che hanno subito danni Covid. Un provvedimento contestato, nella sua stesura, dai gruppi di minoranza, con momenti di forte tensione in aula. L'amministrazione ha deciso, con l'avallo della dirigente del settore tributi comunale, Daniela Sacchi, di approvare il provvedimento, nonostante una risoluzione del Ministero dell'economia e delle finanze che considerava non nella disponibilità del Comune decidere rinvii sulla parte della tassa destinata allo Stato. Altri punti della delibera sono stati contestati, come la definizione di "oggettive difficoltà economiche-sociali". Il sindaco Andrea Sala e il vice sindaco Ceffa hanno replicato accusando la minoranza di "fuggire dalle proprie responsabilità quando si tratta di aiutare i vigevanesi" e difendendo la validità tecnica della delibera.

I gruppi di minoranza, congiuntamente, hanno poi emesso un comunicato stampa. Ecco il testo: "I gruppi consiliari di minoranza questa sera sono stati accusati di non voler aiutare i cittadini perché hanno scelto di non partecipare al voto sul punto del pagamento dell'IMU. Abbiamo esposto con chiarezza e contegno le nostre motivazioni, a partire dalla contrarietà alle uscite propagandistiche sui giornali che hanno confuso i cittadini e creeranno ulteriore disagio: è stato annunciato ai quattro venti che il pagamento dell'IMU sarebbe stato rimandato per tutti e invece la giunta ha elaborato un atto ambiguo e lacunoso, ha trattato noi consiglieri di minoranza con sufficienza e arroganza, inveendo contro di noi con prese in giro infantili e vergognose. Hanno trasformato il punto in un ricatto nei nostri confronti senza cogliere minimamente gli spunti costruttivi da noi proposti. Ricordiamo che il provvedimento votato dalla maggioranza esonera solo attività commerciali con criteri non definiti, perciò il provvedimento si presterà a ricorsi e contenziosi in futuro".

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