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L'intervento dell'europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca

«Vittoria? I soldi del Recovery Fund non sono regalati»

Mario Pacali

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mario.pacali@ievve.com

22 Luglio 2020 - 11:51

«Vittoria? I soldi del Recovery Fund non sono regalati»

«A poche ore dal raggiungimento di un accordo dopo 4 giorni di Consiglio europeo e 5 mesi di incontri sento parlare di grande vittoria per l’Italia. A tal proposito vorrei fare un paio di precisazioni. Le risorse di cui beneficerà l’Italia non arriveranno prima di giugno 2021 quando forse sarà già tardi per famiglie, imprese e partite IVA e si tratterà comunque di soldi in prestito che andranno ridati».

Lo dice, in una nota inviata dall'ufficio stampa, l'europarlamentare pavese della Lega, Angelo Ciocca

Per Ciocca «il finanziamento inoltre avverrà anche attraverso le tanto declamate nuove risorse europee che altro non sono se non un sinonimo di tasse europee. La prima che verrà attivata sarà quella sulla plastica, che colpirà pesantemente la produzione italiana».


«Queste risorse - aggiunge l'europarlamentare - saranno inoltre soggette a forti condizioni, l’Italia come gli altri Paesi UE dovrà presentare dei piani di riforme che dovranno ricevere l’ok di Bruxelles e qualora uno Stato membro dovesse ritenere che le nostre riforme non siano sufficienti o in linea con quanto stabilito potrà chiedere al Consiglio europeo di sospendere i fondi al nostro Paese».

«La nostra paura - conclude Ciocca - è quindi che l’Europa intervenga a gamba tesa cancellando quota 100 o imponendo una patrimoniale. Questo accordo rappresenta una sconfitta europea dove gli unici vincitori sono i Paesi del nord che vedono un ulteriore sconto per 26 miliardi al loro contributo europeo il tutto mentre l’Italia perde ogni anno 5 miliardi tra dare e avere».

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Commenti all'articolo

  • bebaft

    24 Luglio 2020 - 07:48

    un mix di banalità e falsità in pieno stile bestia,solitamente queste tesi vengono diffuse sui social tramite i profili del partito e dei fan e qualche volta da organi di informazione compiacente e rigorosamente senza contraddittorio del giornalista,

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