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Lo spunto di discussione avanzato dall'architetto Valerio Oddo e dal consigliere comunale Luca Bellazzi
14 Ottobre 2021 - 17:44
«Non è politica, ma amore per la città». Una doverosa premessa da parte dell’architetto Valerio Oddo, il professionista vigevanese che insieme al consigliere comunale Luca Bellazzi, ha redatto questa idea.
«Un’idea per una svolta green», ribadisce. E che potrà e dovrà essere oggetto di un confronto, di una discussione non solo politica, ma aperta alla città.
Una Vigevano, come ricorda Bellazzi, che da tempo non si confronta. «Questo - sottolinea l’esponente del Polo Laico - è uno spunto di discussione, non un progetto. E questa città ha davvero bisogno come il pane di discutere». Rispetto ad un’idea che ha un orizzonte, che non si limita ad un singolo intervento, ma prevede una visione complessiva e sicuramente più ampia.
Perché il comparto rispetto al quale aprire il confronto - oggi che siamo nella fase che dovrà portare alla revisione dello strumento urbanistico e di pianificazione - è quello della zona fiera, dal parco Parri all’area mercatale che nei giorni dove non ci sono le bancarelle è solo un parcheggio senza norme, per arrivare all’ex Macello, un contenitore da anni abbandonato «e che rischia a breve di caderci sulla testa», come dice Bellazzi. Una ridefinizione di un comparto, per renderlo più fruibile, rigenerato. «L’idea - dice sempre Bellazzi - non deve essere targata Polo Laico, questo deve essere uno spunto di discussione per la città».
Un’area centrale, «sottovalutata e mal utilizzata». Eppure si tratta di un settore della città che presenta diversi punti di attrazione, dagli uffici pubblici a quelli privati, attività commerciali ed un mercato bisettimanale. Una zona, sottolinea Bellazzi, che potrebbe avere importanti possibilità di sviluppo, a patto che si metta in moto un intervento integrato
Quattro sono i punti centrali che muovono questo spunto di confronto. Innanzitutto il parco Parri, «di fatto troppo piccolo e sotto utilizzato per servire da vero polmone centrale e da aggregatore sociale». Quindi l’area mercatale, che ospita il mercoledì ed il sabato il mercato cittadino «numericamente ampio ma di offerta qualitativamente non paragonabile ai mercati che caratterizzano altre città dove il mercato è ormai diventato una appendice turistica ai centri storici, grazie alla propria vivacità, ai colori, alle opportunità. Nei giorni in cui il mercato non ha luogo, l’ampio spazio viene utilizzato come sconclusionato parcheggio libero, non scevro da una certa pericolosità per i pedoni, i ciclisti e i motociclisti che lo attraversano».
Terzo elemento, ovviamente, l’ex Macello «struttura in stato di avanzato degrado e a rischio crollo, attorno alla quale si potrebbero recuperare ampi spazi per la vita sociale cittadina». Nell’idea viene inserito anche il Tribunale, «attualmente vuoto, in attesa di un difficile ritorno all’attività precedente».
«L’intervento di trasformazione dell’area pubblica - dice Oddo - permetterebbe, con una spesa contenuta di innescare un processo rigenerativo per l’intero comparto urbanistico che potrebbe portare in seguito o contestualmente alla riqualificazione e ad una nuova destinazione dei citati edfici. Un intervento relativamente semplice e attuabile con relativa velocità che permetterebbe di sommare agli esistenti 18.200 mq altri 14 mila creando così un vero polmone verde, degno di una città moderna e sostenibile. Si ipotizza il recupero del viale centrale alberato che corre parallelo al naviglio. Il viale recuperato, potrebbe trasformarsi in “promenade” ombrosa e protetta e trasformarsi da linea di separazione a percorso di accesso ai 2 par- chi. I parchi potrebbero avere aree separate e distinte o, in una più approfondita ipotesi progettuale, fondersi fino a diventare una nuova unita verde ridefinita. Il nuovo parco potrebbe avere piccoli campi di gioco polifunzionali. Luoghi di vita e aggregazione, che per la vicinanza con le vicine scuole elementari Vidari e medie Besozzi potrebbero saltuariamente trasformarsi in palestre all’aperto per le attività motorie scolastiche». L’intervento dovrebbe riguardare anche il cortile del PalaEspo che potrebbe essere trasformato in giardino didattico.
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