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IL PROTOCOLLO D'INTESA
26 Ottobre 2021 - 13:46
Bruciare i Tempi 2021. E' questo il nome del progetto dedicato alla tutela minorile ed al contrasto del disagio giovanile. Nei giorni scorsi il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, ha sottoscritto il protocollo d'intesa negli uffici della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano.
Il Protocollo, che vede coinvolti, oltre alla Procura della Repubblica per i Minorenni (soggetto proponente), anche i 5 piani di zona della Provincia di Pavia (Consorzio Sociale Pavese, Ambito Distrettuale Alto e Basso Pavese, Ambito Territoriale di Voghera e Comunità Montana Oltrepò Pavese, Ambito Distrettuale di Broni e Casteggio, Ambito Distrettuale della Lomellina), la Questura di Pavia e il Comando Provinciale Carabinieri Pavia, ha il compito di individuare modalità operative nuove che diano concreta attuazione ai principi del processo penale minorile, abbattendo (anzi “bruciando”) i tempi di intervento.
Oggi la procedura prevede che, dopo la segnalazione di reato all’autorità giudiziaria da parte delle Forze dell’Ordine, venga inoltrata dalla Procura una richiesta ai Servizi Sociali del Comune ove il minore indagato risiede con cui si chiede una presa in carico del minore ed una approfondita indagine socio-familiare che sarà lo strumento per conoscere la personalità del minorenne e conseguentemente adottare le decisioni processuali più idonee in un arco temporale di 6-12 mesi circa; un tempo troppo lungo, che non favorisce un’immediata rieducazione del minore, creando invece il rischio di consolidare scelte devianti, dal momento che le Amministrazioni Locali si trovano nell’impossibilità di coinvolgere la rete sociale di sostegno con rapidità.
L’obiettivo perseguito con il Progetto in questione consiste nell’accorciare i tempi sopra descritti, costruendo modalità operative che consentano un intervento tempestivo ed agile del Servizio Sociale, immediatamente dopo la commissione del reato, in modo da valutare in tempi stretti eventuali risorse e spazi di intervento nei confronti del minorenne autore del reato ed anche, ove possibile, nei confronti ed a tutela della vittima del reato, attivando, magari, percorsi di mediazione e/o conciliazione. Tutto ciò in considerazione del fatto che la riparazione del danno diretta o simbolica e l’incontro con la vittima vengono oggi individuati come i deterrenti più importanti per la riduzione delle recidive.
Tale modalità operativa consentirà, pertanto, un rapido intervento del Servizio Sociale, in tempi molto ravvicinati rispetto alla commissione del reato, con molteplici effetti positivi:
- per il minore autore di reato, che fruirà immediatamente degli interventi di assistenza e sostegno previsti dall’ordinamento minorile, con abbattimento del rischio di eventuale recidiva;
- per la vittima del reato, che non resterà ai margini del procedimento penale ma sarà anzi ascoltata e coinvolta eventualmente in attività di conciliazione/mediazione;
- per l’Autorità giudiziaria minorile, che riuscirà ad attuare la rapida definizione del procedimento penale, con evidenti effetti deflattivi;
- per la comunità, che percepirà il rapido ed efficace intervento degli Enti preposti nel caso di reati commessi da minorenni, con un incremento del tasso di fiducia complessiva nelle Istituzioni.
Il Sindaco e l’Assessore ai Servizi Sociali, Marzia Segù, esprimono un vivo apprezzamento per questo progetto il cui cuore è dunque il fattore Tempo, che subirà un taglio drastico nel passaggio degli atti tra Forze dell’ordine, Procura della Repubblica per i minorenni e Servizi Sociali territoriali, con uno snellimento generale di tutto il procedimento, nell’ottica di favorire e consolidare il processo di responsabilizzazione del minorenne autore del reato.
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