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Dopo una serie di polemiche e qualche scivolone
20 Gennaio 2022 - 13:13
Pietro Di Troia durante la seduta di una commissione consiliare a Novara
Il dottor Pietro Di Troia da lunedì non sarà più comandante della polizia locale di Novara. Dopo meno di quattro anni l’amministrazione della città piemontese a guida leghista non gli ha rinnovato l’incarico e l’ha destinato a dirigere i servizi demografici: si occuperà del rilascio di certificati e carte d’identità.
Milanese, 52 anni, Di Troia è stato comandante della polizia locale a Vigevano per una decina d’anni a partire dal 2007, proveniente dal comando di Milano, dopo aver vinto un concorso. Anche a Vigevano a un certo punto era stato sollevato dall’incarico, salvo essere reintegrato dal giudice dopo aver vinto un ricorso. Nel 2018 aveva chiesto ed ottenuto la mobilità, andando a comandare i vigili di Novara, un corpo con più di 100 agenti, il doppio di Vigevano.
A Novara Di Troia è finito più volte nel mirino delle polemiche delle minoranze. Ad incrinare il suo rapporto anche con l’amministrazione ha contribuito un recente scivolone: non ha risposto a una richiesta di accesso agli atti di un cittadino, per cui il Comune è stato condannato a pagare oltre 3200 euro di spese legali, cifra che ora la Corte dei conti potrebbe contestargli personalmente.
Così il suo nome è stato inserito in una serie di rotazioni di dirigenti amministrativi e destinato ad altro incarico. La decisione è stata resa nota proprio oggi, giorno della ricorrenza di San Sebastiano, patrono della polizia locale.
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