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La storia

Cinquemila chilometri al volante: dall'Ucraina andata e ritorno per portare gli aiuti

Konstantin Bilyayev è arrivato a Vigevano e ha preso elettrodomestici da regalare in patria. Con lui il Rotary club Mede Vigevano

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

22 Ottobre 2022 - 13:23

Cinquemila chilometri al volante: dall'Ucraina andata e ritorno per portare gli aiuti

Sono ripartiti mercoledì, con un furgone carico di beni e soprattutto di elettrodomestici. Li aspettavano poi circa 2340 chilometri al volante fino al confine con l’Ucraina e alla meta finale: Kiev, la capitale, loro città di residenza. Contando anche l'andata, i chilometri sono quasi cinquemila totali. Per Konstantin Bilyayev e la moglie Corinne quella vigevanese è stata solo una toccata e fuga. Qui tra lunedì e martedì hanno incontrato gli amici del Rotary club Mede Vigevano e hanno caricato il loro furgone con targa ucraina di sei lavatrici ed una asciugatrice.

Da sinistra il signor Bilyayev, De Cataldo e la signora Bilyayev

L’obiettivo infatti è creare una lavanderia “d’emergenza” nelle zone di guerra. Bilyayev si è infatti reso conto della difficoltà dei suoi concittadini verso una pratica che sembra quotidiana e di pochissimo conto: lavare i propri vestiti. I soci del Rotary lo hanno aiutato proprio a reperire gli elettrodomestici, oltre a invitare la coppia a una rapida cena, martedì sera, appena prima di ripartire. Chi ha buona memoria ricorda Konstantin Bilyayev: a fine marzo si era collegato ad una riunione a distanza coi soci del Mede Vigevano. Si trovava in un bunker da qualche parte tra Kiev e Kharkiv. Sfondo buio, espressione fiera. Un po’ di paura. «Resto qui, mi nascondo. La mia famiglia è stata accolta in Germania». Diceva così. La guerra poi è andata avanti e negli ultimi giorni, nonostante i missili in città come Kiev, o Leopoli, si respirava una relativa normalità. 
La gente va in giro, prova a vivere.

Konstantin a marzo, nel bunker

«La nostra amicizia – spiegano Francesco De Cataldo e Linda Hockley, soci del Rotary club Mede Vigevano – era nata durante le primissime fasi della guerra. Kharkiv era una delle città più colpite, da subito, e cercavamo di metterci in contatto col club Rotary locale per chiedere di cosa avessero bisogno. Ci avevano detto che proprio Konstantin, architetto, si era subito adoperato per aiutare la popolazione. L’amicizia non si è fermata». Poi la sua idea: «se servono lavatrici, proviamo ad andare in Italia (proprio grazie alla “rete” creata dopo il primo incontro a distanza) e a recuperarne alcune».

Francesco De Cataldo e Konstantin Bilyayev caricano il furgone

Uscire dall’Ucraina è stata una vera e propria odissea. Konstantin non vedeva la moglie proprio dall’inizio del conflitto ed è andato a recuperarla in Germania, a Monaco, durante il viaggio per venire in Italia. «Dall’Ucraina – racconta – non puoi uscire se hai tra i 18 e i 60 anni, perché potresti venire chiamato al fronte da un momento all’altro. Quindi lasciare il Paese senza autorizzazione equivale a commettere un reato grave. Io sono riuscito a ottenere, non senza patemi e lungaggini di ogni tipo, un visto temporaneo per motivi umanitari. Significa che potevo andare in Europa e prendere quel che serviva con l’obbligo di tornare indietro il prima possibile».

L'itinerario: 2340 chilometri al volante


L’arrivo a Vigevano è stato lunedì 17 ottobre e domani, domenica, salvo imprevisti, Konstantin e Corinne dovrebbero essere già in Ucraina con gli elettrodomestici. Si sono infatti fermati qualche giorno in Germania, a Norimberga. Lei poi andrà al sicuro, negli Stati Uniti, suo Paese d’origine. «Non nego – aggiunge De Cataldo – che anche il desiderio di conoscerci, dopo la promessa fatta a marzo, ha portato loro a fare questo viaggio e noi ad aiutarli in ogni modo». C’è anche una pagina Facebook, “A Little More Help Inc”, creata da Corinne, che raccoglie denaro e dove si trova un vero e proprio diario di viaggio. «Se mi chiedete se ho paura – conclude Bilyayev, 47 anni – vi dico sinceramente di no. Il conflitto ci ha permesso di conoscere persone incredibili, di essere utili, di scoprire risorse che non pensavamo di avere. La guerra finirà, la nostra vita sarà bellissima».

I coniugi Bilyayev in un momento di spensieratezza, fuori dalla redazione de L'informatore

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