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02 Novembre 2022 - 12:40
MILANO - «Di fronte al venir meno del rapporto di fiducia con il presidente Attilio Fontana, annuncio la decisione di rimettere le deleghe di vicepresidente e di assessore al Welfare di Regione Lombardia». Lo ha annunciato questa mattina con una nota Letizia Moratti.
«Per rispetto dei cittadini - spiega Moratti nella nota - con senso di responsabilità ed in considerazione del delicato momento socio-economico del Paese, ho atteso l'esito delle elezioni politiche e la formazione del nuovo Governo per rendere nota la mia posizione».
Per Moratti, si tratta di «un forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell'azione di questa amministrazione, che a mio avviso non risponde più all'interesse dei cittadini lombardi». Una scelta «di chiarezza di cui mi faccio pienamente carico, anche in considerazione dei provvedimenti contraddittori assunti in materia di lotta alla pandemia». E qui il riferimento è alle azioni decise dal nuovo governo nazionale, che riammette con mesi di anticipo i medici no vax nelle corsie ospedaliere.
Le recenti dichiarazioni di Letizia Moratti sui provvedimenti governativi riguardanti la pandemia
Con le elezioni alle porte (la scadenza naturale della legislatura sarà in primavera 2023) si torna quindi a parlare di una possibile candidatura di Letizia Moratti alla presidenza della Regione. Potrebbe correre da sola, con una propria formazione o essere candidata da Azione-Italia Viva.
E FONTANA NOMINA BERTOLASO
"I dubbi che avevo espresso sul posizionamento politico di Letizia Moratti erano fondati. È chiaro che guarda verso sinistra e non da oggi". È il commento del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana dopo aver appreso la notizia delle dimissioni di Letizia Moratti.
«È sorprendente - prosegue il governatore - che l'assessore al Welfare dichiari oggi che l'azione della Giunta non sia sufficiente. Ne fa parte da un anno e mezzo e non mi pare che abbia sollevato mai problemi. Ciò che però conta oggi è che l'eccellente lavoro sulla campagna vaccinale e sul recupero delle prestazioni frenate dal Covid, non può fermarsi. Su questo sono impegnati i direttori generali di tutte le Ats e Asst della Regione ed è necessario non perdere nemmeno un attimo». «Procediamo - ha concluso - immediatamente alla nomina di un assessore al Welfare che si occupi - senza distrazioni politiche - esclusivamente dei bisogni dei cittadini a partire dagli interventi sulle liste di attesa. Per questo, dopo aver informato i leader del centrodestra, ho deciso di affidare la delega del Welfare al dottor Guido Bertolaso, protagonista della campagna vaccinale in Lombardia e profondo conoscitore della macchina operativa della sanità lombarda».
E proprio il leader di Azione Carlo Calenda si è infatti affrettato a commentare la notizia, mostrando grande apprezzamento per l'ormai ex vice presidente: «Letizia Moratti è stata coraggiosa nel rassegnare le dimissioni dal pessimo governo di Attilio Fontana. Moratti ha svolto un ottimo lavoro nel corso della campagna vaccinale, che prima di allora era in un caos indegno per una grande Regione europea. Sono certo che in futuro potrà dare un contributo positivo nella politica regionale o nazionale».
E il Pd lombardo, con una dichiarazione del segretario regionale Vinicio Peluffo, va all'attacco: «Le dimissioni dell’assessora Moratti hanno certificato quello che da tempo sosteniamo: il centrodestra lombardo non esiste più. Perché si è rotto il patto tra quei partiti che avevano formato non una coalizione, ma un cartello elettorale. Una compagine politica inaffidabile, incapace di vere azioni a favore dei cittadini. Di più, un gruppo di potere dannoso, perché supino a interessi esterni all’amministrazione regionale. Adesso è il tempo di una vera svolta, l’alternativa che questa regione aspetta. E tutte le forze, a partire dal Partito Democratico, che in questi anni hanno fatto opposizione in Regione sono le vere e credibili candidate alla successione».
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