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30 Novembre 2022 - 11:50
NEL VIDEO LA CRONACA DELLA MATTINATA
VIGEVANO - Da questa mattina la città non ha più un consiglio comunale e di conseguenza decadono anche il sindaco Andrea Ceffa e la sua giunta. All'ufficio protocollo del Comune, infatti, sono state depositate le dimissioni irrevocabili di 13 consiglieri, ovvero la maggioranza del consiglio, che così non può più esistere. Come accadde, sempre in una giornata di novembre di 27 anni fa, quando le dimissioni dei consiglieri comunali fecero cadere il primo sindaco leghista di Vigevano, Giuseppe Rubini.
Bertucci e Baldina stamattina all'Ufficio Protocollo del Comune per la consegna delle dimissioni di 13 consiglieri
Ma c'è un giallo in corso che tiene teoricamente la vicenda ancora in sospeso: uno dei consiglieri dimissionari ci ha ripensato e nella notte ha inviato una mail (via Pec) per revocare la sua firma. La macchina era però ormai partita e stamattina le 13 firme sono state protocollate. Il pentito è il capogruppo di Fratelli d'Italia Riccardo Capelli, uno dei 4 membri di maggioranza che con le loro dimissioni causano la caduta della giunta Ceffa. Gli altri sono i leghisti Giulio Onori e Rimma Garifullina e la consigliera di Vigevano Civica Claudia Montagnana.
Riccardo Capelli (al centro) in Comune stamattina con l'assessore Scardillo (a sinistra) nel tentativo di ritirare le dimissioni firmate davanti a un notaio
Oltre a loro, naturalmente, la minoranza compatta, con i consiglieri Pd Alessio Bertucci, Arianna Spissu, Emanuele Corsico Piccolini, Carlo Santagostino, la cinquestelle Silvia Baldina, Giuseppe Squillaci e Furio Suvilla di Azione, Luca Bellazzi e Martina Ambrosino (Polo Laico). Totale 9, più 4 fanno 13, ovvero la fine di questa consigliatura.
Questa mattina alle 8 le 13 firme sono state consegnate all'Ufficio Protocollo del Comune, ma subito dopo si è scatenato un parapiglia, con la comparsa dell'assessore Nicola Scardillo, con un'esponente leghista, lo stesso Capelli e due agenti della Polizia Locale. Il tentativo era quello di bloccare la procedura telematica di invio delle firme e sventare il golpe.
"Il foglio con la tredicesima firma è sparito - dicono gli esponenti di minoranza - ma l'atto era stato sottoscritto davanti a un notaio ed era stato nominato un delegato alla consegna. Non si possono ritirare dimissioni via Pec perchè non possono nemmeno essere presentate in forma telematica. Se qualcuno ha fatto sparire le dimissioni firmate e regolarmente depositate se ne assumerà la responsabilità".
In Comune sono arrivati anche alcuni agenti e funzionari del Comissariato di Polizia. Toccherà molto probabilmente alla Prefettura risolvere il giallo.
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