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MORTARA AUMENTA LE CAUZIONI PER I RIPRISTINI

Strade colabrodo, ora chi rompe paga

I vecchi importi, ancora in lire, risalivano al 1993. E nessuno li ha mai escussi

Claudio Bressani

Email:

claudio.bressani@ievve.com

01 Dicembre 2022 - 10:30

Strade colabrodo, ora chi rompe paga

Un ripristino imperfetto a pochi passi dal municipio

Se le strade cittadine sono un colabrodo la colpa è anche, se non soprattutto, degli scavi eseguiti negli anni dalle aziende che gestiscono i sottoservizi (fogna, acquedotto, elettricità, telefonia), poi non ripristinati correttamente. Anche perché era previsto un deposito cauzionale irrisorio, espresso ancora in lire e invariato da quasi trent’anni, che per l’altro non veniva richiesto a tutti (AsM non ha mai versato nulla) e non è stato mai escusso perché nessuno poi di fatto controllava che i lavori fossero eseguiti a regola d’arte.

Ora si cambia: chi rompe paga, sul serio. L’assessore ai lavori pubblici Andrea Olivelli ha portato in giunta un nuovo regolamento, che aggiorna quello in vigore, risalente a quando lui era sindaco, al 15 aprile 1993. È previsto un deposito cauzionale di 500 euro ogni 10 metri lineari di scavo, che aumenta di 50 euro per ogni metro in più. Dove la pavimentazione è in porfido, pietra, ciottoli o autobloccanti la cauzione sale a 300 euro al metro. Le società che gestiscono pubblici servizi devono depositare e mantenere sempre attiva una cauzione fissa minima di 15 mila euro.

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