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27 Marzo 2023 - 17:17
MORTARA - Una convenzione tra il Comune (proprietario del complesso) e la diocesi di Vigevano regolamenterà la gestione dell’abbazia di Sant’Albino. Dal momento della sua riattivazione dopo i restauri alla fine degli anni Novanta, finanziati con oltre 1,1 miliardi di lire in gran parte arrivati dai fondi per il Giubileo, i rapporti tra la parte religiosa e quella laica non erano stati mai messi per iscritto. Ora il sindaco Ettore Gerosa e il vescovo monsignor Maurizio Gervasoni hanno concordato un testo, che sarà firmato nelle prossime settimane e che comunque non stravolge la prassi da circa 25 anni in vigore.
In sostanza prevede che il Comune si faccia carico dell’amministrazione, manutenzione ordinaria e straordinaria e custodia del complesso abbaziale, mentre all’autorità ecclesiastica fa capo la disciplina del culto, l’apertura della chiesa e lo svolgimento delle funzioni. La chiesa potrà essere utilizzata dal Comune, nei momenti in cui non sono previste celebrazioni, per organizzare concerti o altre attività culturali «non indecorose e confacenti alla sacralità del luogo».
Al vescovo compete la nomina del rettore, la cui scelta deve avvenire «sentito il sindaco e il parroco di San Lorenzo». Fin dalla riapertura l’incarico è affidato a padre Nunzio De Agostino, altresì parroco dei Casoni, che per altro ha 89 anni. Sono disciplinate anche le entrate: quelle provenienti dalle offerte dei fedeli competono al rettore, quelle che deriveranno da contributi dello Stato, di enti pubblici e privati vanno invece al Comune.
Intanto l’amministrazione comunale ha rinnovato per altri sei mesi l’incarico alla custode Franca Beneventi, scaduto il 12 marzo. A lei dal 2014, dopo la morte del marito che in precedenza svolgeva lo stesso ruolo, è assegnato gratuitamente un alloggio arredato all’interno del complesso in cambio della sua attività di custodia, pulizia della chiesa, della sala capitolare e dei servizi, manutenzione dell’area verde, accoglienza e ospitalità dei pellegrini. Per il futuro in Comune stanno pensando alla costituzione di una Onlus, che dovrebbe chiamarsi “Amici di Sant’Albino”, alla quale affidare gli stessi servizi.
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