Gandolfi in pensione, si dissolve l'associazione

Va in pensione sabato il dottor Eugenio Gandolfi, 69 anni, medico di base di lungo corso di Mortara. E con la sua uscita si dissolve l’associazione alla quale aveva dato vita nel 2005, raggruppando l’attività di ben otto colleghi nel poliambulatorio associato al secondo piano di palazzo Cambieri. Ne è sempre stato l’anima, il coordinatore e il portavoce.

Negli ultimi anni il numero dei medici associati si era ridotto a quattro per tre pensionamenti e un decesso. Ora due, i dottori Simona Curtarelli e Michele Trivi, trasferiranno la loro attività in altri studi privati in città. In corso Garibaldi resteranno solo la dottoressa Cristina Delfitto e il nuovo medico incaricato da Ats come sostituto temporaneo di Gandolfi, poiché con le sue dimissioni le scoperture nell’ambito territoriale Mortara-Olevano salgono a tre e ci sono le condizioni per il conferimento di un incarico provvisorio. Si tratta del dottor Fabrizio Vitali, 52 anni, già in servizio nel reparto di Medicina generale dell’Asilo Vittoria, che lascia la carriera ospedaliera per intraprendere quella di medico di famiglia.

Visti però i tempi di preavviso per dimettersi da Asst, la sua nomina potrà avere decorrenza solo dal 17 aprile e intanto per metà mese i 1500 pazienti di Gandolfi rischiavano di restare “scoperti”. Per questo Ats attiverà in quelle due settimane un «ambulatorio temporaneo» riservato agli assistiti ex Gandolfi, che sarà sempre negli stessi locali, con altri due medici sostituti, uno per settimana. Visiteranno il 3, 5, 7, 11, 12 e 14 aprile, sempre dalle 16 alle 19.

Con la riduzione a due dei medici che resteranno a palazzo Cambieri, gli spazi concessi dal Comune saranno ridimensionati (e il canone d’affitto di conseguenza), mentre i locali non più utilizzati – in particolare quelli che erano destinati alla dottoressa Curtarelli e alle prestazioni infermieristiche – saranno assegnati all’Associazione 3A, che si trasferirà di poche decine di metri. Oggi condivide alcuni spazi all’interno dello stesso palazzo con l’Avis, che in base alle nuove disposizioni di Ats deve allargarsi.