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Chat Gpt bloccata in Italia: ne parliamo con Gianluigi Cavallo

Intervista con il digital strategist sull'intervento del Garante per la Privacy, le conseguenze, i mille modi per aggirarlo. E proviamo a rispondere alla domanda: davvero l'intelligenza artificiale può essere pericolosa?

Bruno Ansani

Email:

bruno.ansani@ievve.com

02 Aprile 2023 - 19:37

VIGEVANO - Il blocco di ChatGpt scattato da sabato per gli utenti italiani, in seguito alle osservazioni del Garante della Privacy, fa discutere. A Open AI, ideatrice del programma di intelligenza artificiale, viene chiesto di fornire (entro 20 giorni) chiarimenti riguardo al rispetto della privacy degli utilizzatori di ChatGpt e sulla protezione dei dati degli abbonati "paganti".

Uno stop che ha aperto interrogativi e dibattiti sull'uso di questa tecnologia destinata a rivoluzionare il mondo digitale e, in ultima istanza, molti aspetti della nostra vita. Ne abbiamo parlato con Gianluigi Cavallo, digital strategist con una vasta esperienza, soprattutto nel campo dell'informazione. L'occasione per chiedere a un esperto della materia di chiarire dubbi e domande sulle potenzialità e sui possibili rischi connessi all'utilizzo dell'intelligenza artificiale. "Una decisione, quella del Garante della Privacy - dice Gianluigi Cavallo - che lascia molto perplessi, poiché l'origine dei dati elaborati da Chat Gpt non è altro che la rete stessa. E ci sono mille modi per aggirare questo blocco che non è un blocco, soprattutto in un contesto globale. Un'azione puramente dimostrativa".

Nel video l'intervista completa

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