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tradizioni

Il Crocione e il penitente senza volto

Una delle cerimonie più suggestive della zona si rinnova a Tromello stasera, Giovedì santo

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

06 Aprile 2023 - 06:00

Il Crocione e il penitente senza volto

Il penitente senza nome a Tromello

Vie buie, tetre, in cui nell’assenza assoluta di luci elettriche e di altri rumori si sentirà soltanto il trascinare pesante delle catene. Una delle cerimonie più suggestive della zona si rinnova a Tromello stasera, Giovedì santo. Il penitente è senza nome e senza volto: un uomo incappucciato che vuole espiare i suoi peccati terreni e accetta, confessandosi solo col parroco, di portare la pesante croce per le vie del paese. Gli altri cercheranno di indovinare la sua identità, che deve comunque rimanere segreta.

Proprio il parroco, ora don Francesco Cappa, sceglie tra i “candidati”. Il corteo a passo lento partirà alle 21,30 dalla chiesa di San Rocco in via Dante. Qui verranno consegnate le candele, unica fiammella consentita, che scandirà il tracciato. Si passa da piazza Campegi e via Trieste per arrivare alla chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino vescovo. Proprio la parrocchia organizza tutto, in collaborazione con la Pro Loco.

La cerimonia del Crocione (così si chiama, in modo popolare, questo corteo) è preceduta dalla messa in coena domini delle 20,45. Col protagonista della serata, cioè il penitente, ci sarà un Cireneo, incaricato di sorreggerlo, e i membri della confraternita di San Rocco a ripararlo dagli sguardi indiscreti. Nonostante dai dettagli come il passo, l’altezza, la mole, tutti cerchino di azzeccarne l’identità, finora (giurano a Tromello) non è mai stato possibile, e nessuno si è mai tradito.

Un rito nato dopo una pestilenza scampata, nel Seicento, e rimasto nei secoli. Un Calvario metaforico per la purificazione pubblica di un uomo incappucciato.

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