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Autovelox Gambolò: serve alla sicurezza o alla cassa?

L'impianto acceso dall'inizio di febbraio. Il Comune ha già speso 18.500 euro di notifiche. L'apparecchio non intercetta le moto provenienti da Tromello. Raccolta di firme di Fratelli d'Italia per riportare il limite a 70 km orari

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

12 Aprile 2023 - 22:00

Autovelox Gambolò: serve alla sicurezza o alla cassa?

L'autovelox di via Lomellina a Gambolò (foto di Jose Lattari)

Nelle case dei gambolesi, e non solo, stanno arrivando le temutissime buste verdi con le multe dell’autovelox fisso di via Lomellina, acceso all’inizio di febbraio. La questione è quanto mai divisiva, e lo è stata anche in consiglio martedì, quando è stato votato un prelevamento dal fondo di riserva di 18.500 euro, soldi che serviranno per le spese di notifica dei verbali. 

In città e anche a Vigevano non è difficile raccogliere storie di gente “pizzicata” dal velox. Una signora di una certa età, che ci assicura di guidare sempre a velocità moderata, racconta di aver preso due multe solo a febbraio: «È una strage, andavo a 57-58 km/h», dice. E ci sono segnalazioni di famiglie che hanno collezionato anche 10 -12 multe. Si stanno già preparando i ricorsi; sui gruppi Facebook girano anche i nominativi dei legali contattati.

In aula, martedì, i gruppi di minoranza sono stati molto critici, ribadendo una posizione già espressa non appena acceso il velox di via Lomellina. «L’amministrazione comunale – ha affermato la consigliera Elena Nai (FdI) – trincerandosi dietro la motivazione della sicurezza, ha in realtà voluto fare cassa». Il gruppo “Gambolò Obbiettivo Comune” ha già presentato una richiesta di accesso agli atti, per verificare il provvedimento autorizzativo del velox, oltre all’omologazione e alla taratura del telelaser. È stato inoltre chiesto, con un’interpellanza che verrà discussa prossimamente in aula, il numero di multe elevate dal 1° febbraio al 31 marzo. «Stiamo anche preparando – rivela la consigliera Nai – una raccolta firme per chiedere di reintrodurre sul tratto il precedente limite dei 70km/h».

La seduta di consiglio comunale di martedì scorso a Gambolò

Il sindaco Antonio Costantino ha ribadito in consiglio che le scelte si sono basate su dati oggettivi, e ha fatto intervenire in aula la comandante della polizia locale Maria Teresa Gaino. Durante la sua relazione sono state illustrate le ragioni che hanno portato alla decisione di accendere l'autovelox, a partire dalle relazioni sull'incidentalità lungo il traffico. Anche la scelta dei 50km/h è stata dettata da alcune disposizioni contenute nel decreto Minniti. Il primo cittadino ha poi ricordato che è stata una decisione condivisa, assunta in accordo con la Provincia (che incassa metà dei proventi delle multe).

LE MOTO DA TROMELLO LA FANNO FRANCA


A segnalarci la situazione è stata una cittadina sanzionata nei giorni scorsi per aver superato il limite di velocità (per 8 Km/h). La signora non contesta la multa, ma una limitazione tecnica dell’apparecchio, ovvero il fatto che il velox non sia in grado di sanzionare le moto e i motorini che percorrono il tratto di via Lomellina da Tromello verso Vigevano. La telecamera del velox, che è bidirezionale, non può infatti leggere la targa posteriore dei motocicli. «Se fossi stata in moto – riferisce la cittadina – e avessi percorso lo stesso tratto anche a velocità molto più sostenuta, il velox non mi avrebbe sanzionata. Questo fatto mi fa riflettere. Il sindaco dice che l’autovelox è stato messo per garantire la sicurezza stradale. Ma mi risulta che anche in moto si possano fare incidenti. Anche una moto può investire una persona perché arriva a una velocità non adeguata. Chi arriva da Tromello è senz’altro più predisposto ad arrivare veloce». La signora ci racconta di aver chiesto un chiarimento in Comune: «Ho trovato persone molto gentili, ma al momento non mi è stata fornita una spiegazione. Qualcuno di loro, però, mi ha suggerito di comprare una moto. Posso anche immaginare che il sindaco non fosse a conoscenza di questa limitazione per le moto, ma mi aspetto che si provveda. Se l’obiettivo dichiarato è quello di garantire la sicurezza, credo occorra fare qualcosa, come posizionare un’altra telecamera in grado di leggere le targhe di tutti i veicoli, a prescindere dalla direzione di marcia. In caso contrario, secondo me, avrebbe ragione chi dice che è stato messo per fare cassa e basta».

LA PROPOSTA: SPEGNERE IL VELOX NEGLI ORARI DI PUNTA

Come è possibile tutelare la sicurezza sulla strada e, allo stesso tempo, cercare di non “fare cassa” sui cittadini? È l’interrogativo a cui cerca di dare una risposta la consigliera di maggioranza Helena Bologna (Forza Italia) che, con il suo partito, è alla ricerca di un possibile compromesso. Un’idea è istituire delle fasce “protette”, negli orari dei pendolari, in cui il velox rimanga spento. Forza Italia vuole sottoporre al sindaco una proposta: istituire delle fasce, dalle 7 alle 9 e dalle 17 alle 19, in cui spegnere il velox. E tenerlo invece acceso di notte e nei fine settimana, quando ci sono maggiori rischi.

«SALVA GRAZIE AI 50 ALL'ORA»

L'auto colpita dalle ruote del camion dei rifiuti

Ma c'è anche una testimonianza a favore, se non dell'autovelox, del limite dei 50 km orari. «All’inizio ero scettico rispetto alla decisione di istituire i 50 Km/h sul tratto, ma dopo questo incidente ho cambiato idea». A parlare è l’assessore Riccardo Magnani, che ci racconta quanto è successo a una sua conoscente la mattina di sabato 25 marzo. La donna stava andando a lavoro a Vigevano al volante della sua Toyota Yaris, quando un camion dei rifiuti che proveniva dalla direzione di marcia opposta, verso Gambolò, ha perso due pneumatici. «Le possibilità erano due – racconta l’assessore Magnani – o un frontale con il camion, o uscire di strada. Fortunatamente ha tenuto la strada e, proprio perché la velocità era bassa, si sono evitate conseguenze più gravi. L’auto ha riportato gravi danni, è stata colpita dalla parte del guidatore da uno pneumatico, ma non ha raggiunto la persona al volante. L’incidente è successo più o meno all’altezza del semaforo della Cattabrega, e credo che il nuovo autovelox stia contribuendo a far rispettare il limite anche lungo tutto il tratto, fino a Vigevano. Non solo, perché ora attraversare la strada per i pedoni è più sicuro».

Il servizio completo sul numero de L'Informatore Vigevanese in edicola giovedì 12 aprile

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