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18 Aprile 2023 - 16:48
VIGEVANO - I termini per l'approvazione dei bilanci comunali oggi sono stati prorogati al 31 maggio, ma a Vigevano sarà rispettata la data originaria del 30 aprile. E per farlo si ricorre a una insolita convocazione di mercoledì pomeriggio (peraltro post festivo). Una scelta che sta suscitando polemiche.
La convocazione del consiglio comunale
Il bilancio preventivo 2023 è uno snodo fondamentale per il sindaco Andrea Ceffa e la sua ormai mini-maggioranza. Ogni votazione può essere pericolosa e sul bilancio non ci si può permettere passi falsi perchè la sua mancata approvazione può portare dal commissariamento ad acta allo scioglimento del consiglio comunale. «Non voglio tergiversare e approfittare della proroga per tirarla in lungo - dice il sindaco - Abbiamo lavorato per arrivare a tempo, la commissione consiliare è convocata per il 20, quindi in una settimana arriveremo all'esame in aula».
E infatti ecco subito la convocazione: mercoledì 26 aprile alle 15.30. Data e orario praticamente inedite, evidentemente scelte per garantire la presenza dei consiglieri di maggioranza e spiazzare la minoranza. Che non l'ha presa benissimo ed ha diffuso un comunicato nel tardo pomeriggio, firmato da tutti e 12 i consiglieri che attualmente ne fanno parte:
"I sottoscritti consiglieri comunali ritengono del tutto inopportuna l'abitudine assunta negli ultimi tempi dal Sindaco Ceffa e dal Presidente del Consiglio Comunale Vese di convocare le sedute del consiglio in orari lavorativi.
Il prossimo consiglio è stato convocato alle 15.30 di mercoledì 26 aprile: un orario simile, in un giorno feriale, lede il diritto di partecipazione non solo dei consiglieri, ma anche dei cittadini interessati a seguire i lavori dell'assemblea.
Tutti i consiglieri di minoranza si organizzano in modo tale da partecipare a tutte le sedute, ma assemblee pomeridiane come queste non sempre sono possibili qualora vi siano impegni lavorativi inderogabili, trasferte o riunioni.
Da sempre il consiglio si tiene la sera, ma ultimamente l'orario viene anticipato sempre di più, evidentemente per venire incontro all'esigenza del Sindaco di avere presenti tutti i consiglieri di maggioranza, dato che la sopravvivenza di questo consiglio è appesa a un singolo voto.
I sottoscritti consiglieri chiedono al Presidente Vese di convocare i consigli in orari consoni e accessibili a tutti, come è sempre stato fatto, e al Sindaco di affidare la sua permanenza in carica a competenza ed efficienza e non a cambiamenti strategici di orari e simili espedienti, che palesano invece il tentativo disperato di mantenere la maggioranza e la totale mancanza di rispetto nei confronti del ruolo dei consiglieri stessi".
IL CASO DIMISSIONI E IL CONSIGLIO DI STATO
Sarà discusso giovedì dal Consiglio di Stato il ricorso presentato dal consigliere comunale di minoranza Furio Suvilla contro la decisione del Tar sul “caso dimissioni”.
I giudici amministrativi lombardi si erano espressi il 10 marzo negando la sospensiva del provvedimento prefettizio che considerando solo 12 le dimissioni presentate, aveva salvato l’attuale consiglio comunale. Il consigliere Suvilla, unico tra i quattro ricorrenti al Tar, aveva deciso di rivolgersi al secondo grado della giustizia amministrativa.
Suvilla, che ha incaricato l’avvocato milanese Lorenzo Tamos, lo stesso che aveva seguito l’udienza al Tar, contesta l’ordinanza in vari punti, definendola «illegittima in quanto erronea, contraddittoria e carente di coerenti motivazioni». Il ricorso viene quindi esaminato in tempi piuttosto rapidi, anche se probabilmente ci vorrà qualche giorno per arrivare a una decisione.
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