Cerca

Caso dimissioni, il Consiglio di Stato conferma l'ordinanza del Tar, ma con una richiesta di approfondimento

I giudici romani ritengono vada fatta chiarezza sulla revoca delle dimissioni del consigliere Capelli

Bruno Ansani

Email:

bruno.ansani@ievve.com

21 Aprile 2023 - 16:39

Caso dimissioni, il Consiglio di Stato conferma l'ordinanza del Tar, ma con una richiesta di approfondimento

VIGEVANO - Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso contro l'ordinanza del Tar, emessa il 10 marzo scorso, sul caso delle dimissioni dei consiglieri comunali, la celebre mattinata della "congiura di Sant'Andrea" del 30 novembre scorso.

Ai giudici romani si era appellato il consigliere di minoranza Furio Suvilla, che riteneva l'ordinanza del Tar «illegittima in quanto erronea, contraddittoria e carente di coerenti motivazioni». Un'ordinanza che aveva confermato la validità del provvedimento prefettizio del 2 dicembre che aveva, di fatto, impedito lo scioglimento del consiglio comunale, ritenendo insufficiente il numero di dimissioni presentate (12 e non 13).

Il consigliere Riccardo Capelli, capogruppo di Fratelli d'Italia all'ufficio Protocollo del Comune la mattina del 30 novembre

Il Consiglio di Stato ha però posto un nuovo elemento all'interno della vicenda con la sua ordinanza di oggi, poiché, si legge, «il tema della idoneità o meno della revoca così formalizzata e comunicata dovrà essere meglio approfondito nella sede del merito». Detto questo, però, i giudici ritengono che la prefettura abbia agito in base agli elementi che aveva in possesso («deve ritenersi allo stato immune da vizi l’operato della Prefettura, la quale con gli elementi a sua disposizione ha ritenuto non documentato l’inverarsi della causa di scioglimento»).

Furio Suvilla, consigliere di minoranza

In pratica si chiede al Tar, quando esaminerà la questione nel merito, di considerare un fatto: il consigliere Capelli si era dimesso e poi ha cambiato idea. La sua revoca è da considerare valida? Questa in sostanza la domanda alla quale si chiede una risposta. «Il Consiglio di Stato - commenta Suvilla -  ritiene che si tratta della questione dirimente, non il mancato completamento della procedura di protocollo delle dimissioni. Lo considero un passaggio positivo, poichè si mette al centro il vero problema, spostando l'asse del focus giuridico».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400