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«Il 25 aprile diventi festa unificatrice»

A Vigevano le celebrazioni per la Festa della Liberazione sono tornate a svolgersi in Piazza Ducale. I discorsi del sindaco Ceffa, del consigliere regionale Sala, del consigliere provinciale Ghia e del rappresentante Anpi Fusani

Bruno Ansani

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bruno.ansani@ievve.com

25 Aprile 2023 - 17:49

VIGEVANO - È tornata in piazza Ducale, dopo una ventina d’anni, la consueta manifestazione ufficiale di celebrazione del 25 aprile, Festa della Liberazione. Un puro caso: in Castello non si poteva svolgere per motivi logistici, Ma è una felice coincidenza perché si torna alla dimensione ideale di questa festa: un’occasione popolare, da piazza appunto e non un puro cerimoniale che non coinvolge la cittadinanza nel cuore pulsante della comunità.

La manifestazione per il 25 aprile è tornata in Piazza Ducale

Detto ciò, in questo 25 aprile tiepido e assolato, come da troppi anni accade non c’erano le folle a seguire la banda di Santa Cecilia, il corteo al seguito e i discorsi dal palco. Ad ogni 25 aprile il dibattito politico torna a incendiarsi e quest’anno l’attenzione, con l’avvento del governo più a destra della storia repubblicana, era massima.

La posa delle corone in municipio e in Castello

E anche il sindaco Andrea Ceffa, che ha aperto la serie di interventi, lo ha ricordato: «Sarebbe ora che questa festa non fosse più divisiva, ma diventasse davvero unificatrice. Ho apprezzato in questi giorni le parole del ministro di Giustizia, Carlo Nordio, che ha parlato di festa di tutti, di festa della liberazione dal nazifascismo e da vent’anni di dittatura. Qui ci sono due bandiere, quella italiana e quella europea: e il ministro ha giustamente ricordato i movimenti insurrezionali nati in tutto il continente. Si può parlare di movimento partigiano di resistenza europeo. E infine non dimentichiamo che la Resistenza ha portato alla nascita della nostra Costituzione, che difende la libertà delle persone contro ogni dittatura e totalitarismo».

L'intervento del sindaco Andrea Ceffa. Sul palco il consigliere regionale Andrea Sala e il consigliere provinciale Riccardo Ghia 

Il consigliere regionale Andrea Sala ha ripreso il filo tracciato dalle parole di Ceffa, sottolineando come la democrazia sia il lascito del 25 aprile: «Abbiamo ereditato il valore della democrazia, conquistata con il sangue, ma che oggi permette alle persone di essere libere. Dall’errore della dittatura abbiamo costruito il meglio e dobbiamo portarlo avanti, ad esempio tornando a partecipare alle elezioni, dando senso alla vera libertà e all’essenza della democrazia». Nel suo breve intervento a nome dell’amministrazione provinciale il consigliere Riccardo Ghia ha ricordato quanto la libertà non sia scontata: «Abbiamo un esempio contemporaneo e non lontano da noi, quella guerra che oggi si combatte in Ucraina».

L'intervento di Luigi Fusani (Anpi)

Infine l’intervento a cura dell’Anpi, affidato al professor Luigi Fusani, che ha ripercorso la storia del fascismo, del suo avvento al potere, della dittatura ventennale e della discesa in guerra al fianco di Hitler. E di come, anche dopo la Liberazione, la democrazia abbia vissuto difficoltà e superato molte sfide.

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