Resta aggiornato
Cerca
Mercoledì in piazza della Scala a Milano
30 Aprile 2023 - 18:34
Barbara Capovani, la psichiatra uccisa a Pisa da un ex paziente
Mercoledì 3 maggio, alle ore 20, in piazza della Scala a Milano, in contemporanea in diverse altre città d’Italia (Pisa, Napoli, Bari, Roma, Bologna, Cagliari, Ragusa, Torino, Palermo, Teramo, Genova e altre) si terrà una fiaccolata in ricordo di Barbara Capovani, medico psichiatra uccisa per il suo lavoro. “È una manifestazione nata spontaneamente per commemorare una collega che molti di noi conoscevano e per illuminare un tema che necessita di essere posto con forza tra le priorità cliniche e organizzative, quello della sicurezza sul lavoro per gli operatori della salute mentale”, sottolinea la dott.ssa Paola Landi, psichiatra che lavora in un servizio psichiatrico territoriale di ASST Fatebenefratelli-Sacco, tra le organizzatrici di questa iniziativa e socia della società italiana di psichiatra. “La morte della dottoressa Barbara Capovani, come anche della collega Paola Labriola alcuni anni fa, è una tragedia immensa, profondamente ingiusta, che ha mostrato in modo evidente le criticità e i rischi a cui sono esposti i professionisti della salute, e nello specifico della salute mentale, nel loro lavoro di tutti i
giorni”. Purtroppo le aggressioni nei confronti dei sanitari non sono più fatti isolati, ma episodi frequenti che meritano una riflessione seria e approfondita.
Il dott. Giovanni Migliarese, primario di Psichiatria area Lomellina
“Dopo il silenzio e il ricordo è indispensabile che quanto avvenuto non sia dimenticato ma dia avvio a una globale riflessione tra forze politiche, professionisti della salute, operatori della salute mentale, magistratura, agenzie deputate alla sicurezza dei cittadini e società civile tesa a migliorare le condizioni in cui i professionisti lavorano ogni giorni in Italia” sostiene il dottor
Giovanni Migliarese, direttore di una struttura complessa di Psichiatria di ASST Pavia e segretario della sezione lombarda della società italiana di psichiatra. “Si tratta di circa 30.000 operatori che ogni giorno offrono con passione e professionalità il loro intervento di cura a più di 800.000 persone con quadri clinici e necessità estremamente eterogenei all’interno dei servizi pubblici di salute mentale, diffusi capillarmente sul territorio nazionale” prosegue “E’ centrale permettere a tutti loro di intervenire in sicurezza, di focalizzarsi sulla cura di fenomeni patologici senza invece che siano loro demandati, implicitamente o esplicitamente, compiti di custodia, controllo sociale e comportamentale, per i quali non vi è nessuna specifica competenza e che amplificano a dismisura i rischi a cui sono esposti. E’ pertanto indispensabile che si apra un dibattito tenendosi lontani da posizioni ideologiche e ascoltando la voce di chi lavora ogni giorno sul campo e si scontra con norme e consuetudini che spesso rendono il lavoro complesso e pericoloso invece di tutelarlo”. Oltre a Barbara e Paola il pensiero andrà a tutti coloro che sono stati minacciati, aggrediti, feriti, traumatizzati nel corso del proprio lavoro.
L’Informatore Vigevanese - via Trento 42/b 27029 - Vigevano (PV)
Tel. 0381.69711 - informatore@ievve.com
Copyright(©) 2012-2024 Ievve S.r.l.
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. NESSUNA RIPRODUZIONE PERMESSA SENZA AUTORIZZAZIONE
Powered by Miles 33