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09 Maggio 2023 - 16:24
Chi è stato nel Regno Unito in tempi recenti e ha chiacchierato con le persone se n’è accorto: tutti si dicono «delusi», o peggio, dalla Brexit. Eppure al referendum di sette anni fa ha vinto di misura il “leave”, cioè la volontà di uscire dall’Unione Europea. Molti, evidentemente, se ne sono pentiti. E poi c’è il nuovo re, Carlo III, la cui incoronazione è avvenuta sabato 6 maggio. Carlo non è Elisabetta: dovrà riuscire a farsi amare.
Sarà Marco Varvello, vigevanese, capo dell’ufficio di corrispondenza Rai per il Regno Unito, a spiegare queste dinamiche vissute in prima persona e trascritte in vari libri. L’ultimo è “Passo falso”, pubblicato di recente per RaiLibri. Varvello si collegherà in diretta da Londra oggi, nella serata di martedì 9 maggio alle ore 21 ora italiana, presso l’auditorium San Dionigi, nell’ambito dell’incontro “L’incoronazione di Carlo III: Un passo certo?”. L’ingresso è libero. Verrà intervistato dal giornalista Mario Pacali.
Marco Varvello
«Ora che il ponte di Londra è caduto – è la presentazione – che fine farà l’Inghilterra? La morte della Regina Elisabetta, annunciata a ministri e dignitari con la frase in codice “London bridge is down” , dà inizio ad una resa dei conti psicologica non solo per la Gran Bretagna e per le ex-colonie raggruppate nell’anomalia storica del Commonwealth, ma anche per centinaia di milioni di stranieri che, per 70 anni, avevano considerato questa figura minuta, aggraziata e quasi sempre silenziosa come una star della scena internazionale e, di gran lunga, il monarca più famoso del mondo. La dicotomia tra la meticolosa preparazione per le esequie di Elisabetta e il tumulto collettivo di un popolo che, in gran parte, rigetta la nozione di non essere più una nazione-guida e guarda con troppa nostalgia al suo passato, sarà il grande non-detto dei prossimi tempi, il fantasma di banco alla festa di Re Carlo. Perché, schiacciato tra “è morta la regina” e “viva il re” – la sbrigativa frase che garantisce la continuità della monarchia britannica – c’è un Paese che non sta bene con se stesso».
L’evento, patrocinato dal Comune di Vigevano, è stato organizzato dai club Lions del territorio. Durante la presentazione di martedì scorso in municipio, hanno spiegato come «per celebrare il Lions day, i club sono lieti di offrire questo incontro culturale alla cittadinanza, e non solo ai soci, in una location di prestigio». Si tratta dei club Vigevano Host, Vigevano Sforzesco, Vigevano Colonne, Vigevano Ticinum, Vigevano Le Robinie, Cilavegna Sant’Anna, Leo club Vigevano.
Gli assessori Fantoni e Semplici (quarta e quinto da destra) e i rappresentanti dei Lions coinvolti
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