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Vigevano
16 Giugno 2023 - 16:42
Due tavolini fuori, otto sedie, la possibilità di servire il pranzo all’aperto. Sembrano banalità, è una montagna da scalare: da mesi il bar Snoopy in via Cairoli, proprio di fronte al liceo, sta cercando di ottenere il proprio dehor. Per ora la burocrazia è un muro insormontabile, e a ben vedere (basta passeggiare nei dintorni per accorgersene) gli altri locali della zona un plateatico, piccolo o grande, ce l’hanno. Lo Snoopy, no. Di fatto si tratterebbe di occupare un parcheggio a pagamento dando la possibilità, come avveniva gli scorsi anni, di offrire alla clientela anche spazi all’aperto. Quello della titolare, Annamaria Gallo, è un grido di dolore. «Senza il dehor, rischio di chiudere».
È subentrata alla vecchia gestione nel 2019. Poco dopo è arrivata la pandemia. Pur con tutte le sofferenze, lei quei tavolini fuori poteva averli solo per via delle varie concessioni del Comune ai commercianti piegati dalle varie restrizioni. «Una delibera del 2019 – spiega – sospendeva la concessione di alcune aree pubbliche ai locali, per adibirli a dehor. Lo scopo era far sì che si “guadagnassero” alcuni stalli blu, visti i lavori in corso in varie aree del centro. Poi la pandemia ha sospeso tutto, ma la delibera è ancora valida. Io vorrei parlare con qualcuno in municipio, spiegare la mia situazione, dire che per me quei pochi metri quadri all’aperto sono vitali». A novembre 2022, Gallo è riuscita a farsi ricevere dal sindaco Andrea Ceffa. «Quest’ultimo – prosegue – a parole si è reso disponibile. Ha detto che per lui io potrei anche mettere il dehor subito. Per la polizia locale, invece no. La mia richiesta ufficiale non ha più ricevuto risposta. Le volte successive in cui ho provato a interagire con personale comunale sono stata quasi “rimbalzata” ad altri, ma il problema non è stato risolto. C’è chi mi dice di aspettare, chi di parlare con qualcun’altro. Intanto passa il tempo, arriva l’estate, io servo i clienti solo al chiuso e loro poi vanno da un’altra parte».
Annamaria Gallo ha riferito di avere anche «pianto, in una delle tante telefonate inutili in Comune». «La situazione, tra la concorrenza sfrenata, il caro-bollette che comunque interessa tutti e questo oggettivo handicap della mancanza del plateatico, fa si che io rischi di chiudere il locale tra non molto. Per questo motivo supplico il Comune di Vigevano di venirmi incontro e di darmi la possibilità di mettere quei tavolini».
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