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Il ruolo dei padri caregiver: il nuovo libro del blogger Cannadoro

S'intitola "Come i bambini sotto il lenzuolo", segue il celebre "Diario di un padre fortunato"

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

08 Luglio 2023 - 11:27

Il ruolo dei padri caregiver: il nuovo libro del blogger Cannadoro

Non è un libro tratto da una storia vera, ma da tante. Quelle dei caregiver, cioè di chi si prende cura di un proprio caro. La quarta fatica di Francesco Cannadoro, autentica celebrità nel mondo dei social, s'intitola "Come i bambini sotto il lenzuolo" ed è un romanzo au
toprodotto che si può 
acquistare su Amazon.


Pochi come Cannadoro,
 vigevanese, che si è fatto 
conoscere per il suo blog 
“Diario di un padre fortunato”, sono in grado di
raccontare la disabilità
 nel quotidiano con tanta 
sensibilità, empatia, lucidità. Adesso non parla
 direttamente di Tommi, l’adorato figlioletto, della moglie Valentina, o delle loro giornate tra tante difficoltà. Va dal particolare al generale: questa è la storia di Federico, un padre single travolto dalle proprie responsabilità. Pagine che mettono in luce la complessità dell’amore genitoriale in relazione alla disabilità di un figlio, l’importanza di trovare il coraggio di affrontare le proprie paure più profonde in nome di quell’amore, e l’ineluttabilità delle conseguenze delle proprie azioni. «Nulla - spiega l’autore - è bianco o nero: giudicare dall’esterno non è soltanto fuorviante, ma è sbagliato. Spesso la gente viene travolta da episodi troppo grandi: la disabilità mette a dura prova chiunque. Poche decisioni sono davvero “scelte” dal diretto interessato». Con la sua penna di una profondità che a volte fa male, spesso commuovere, sempre riflettere, Cannadoro mette a nudo un mondo che molti ignorano e tanti fraintendono.

GLI ALTRI LIBRI

"Io e il drago. Storia di Tommi, raccontata da Tommi" (2022), De Agostini.

La disabilità vista dagli occhi del protagonista, un bambino di otto anni. Tommi. lo conoscono in tanti: suo padre, Francesco Cannadoro, aveva creato su Facebook una pagina, il “Diario di un padre fortunato”, per raccontare la quotidianità della sua famiglia. È diventato un caso da centinaia di migliaia di follower. il terzo libro, “Io e il drago - Storia di Tommi raccontata da Tommi”, edito da DeAgostini, è diverso. «Narrare le cose dal punto di vista di mio figlio - spiega l’autore, che ha vissuto per lungo tempo a Vigevano e ora abita in Romagna - mi ha fatto mettere in discussione molte scelte che credevo giuste. Ven- gono trattati attraverso la nostra quotidianità tutti gli aspetti della disabilità: l’accettazione, i parcheggi riservati ma occupati da chi non ne ha diritto, l’inclusione scolastica. Un libro consigliato ai ragazzini. Magari la futura generazione non reitererà quel che sta accadendo adesso. l’inclusione, infatti, è ancora un miraggio. Il punto di vista dei disabili non si incrocia mai con quello dei normodotati, ma siccome “comandano” questi ultimi, ogni giorno è difficilissimo». Ogni scuola, se vuole, può invitare Cannadoro, scrivendo alla mail inclasseconlautore@deagostini.com.

"Quanto mi servivi" (2021), Ultra

Francesco Cannadoro ha sempre avuto un intento: raccontare la disabilità sui social ma col sorriso, senza pietismo. E il suo secondo libro, “Quanto mi servivi” è se possibile ancora più lucido, commovente, rivelatore dell’esordio, “#Cucitialcuore”. Edito da Ultra, forte degli oltre 83 mila followers che da tutta Italia seguono il suo “Diario di un padre fortunato” su Facebook e Instagram. Cannadoro e la sua famiglia, dopo una lunga parentesi a Vigevano, adesso vivono in Romagna. “Quanto mi servivi” racconta la vita di Cannadoro ed è uno struggente atto d’amore verso Tommi, il figlio di sette anni affetto da una malattia degenerativa ignota. Lui e la moglie Valentina lottano contro difficoltà quotidiane di ogni tipo e contro il “Drago”, il simbolo del male. Aneddoti divertenti, domande, problemi reali che non riguardano soltanto Tommi ma chiunque sia disabile. Un affetto smisurato. «Perché se proprio dobbiamo esserci, tanto vale esserci bene. E allora siamoci, amore mio. Ogni volta che ti sveglierai, ti prometto di esserci nel miglior modo possibile».

"Cucitialcuore - Diario di un padre fortunato" (2019), Ultra

La nascita di Tommi è stata per i genitori la gioia più grande. Il bambino sorrideva e sorride sempre e il suo arrivo è stato uno spartiacque netto, con un “prima” e un “dopo”. Un film che vale il prezzo del biglietto. Poi la scoperta terribile, una disabilità alla quale manca ancora una diagnosi ma con sintomi atroci come la cecità quasi totale e un grave ritardo psicomotorio. Da qui, dallo sconforto, nel 2016 è nato il “Diario di un padre fortunato”, prima blog, adesso sito internet (diariodiunpadrefortunato.it) e pagina Facebook con annessi profili di Youtube, Instagram e Twitter. Lo gestiscono i genitori del piccolo, Francesco Cannadoro e Valentina Sangaletti, che vivo- no a Vigevano. L'esperienza è raccontata anche nel primo libro.

«All’inizio – spiega il papà di Tommi – speravo di trovare persone che ne sapessero più di me sul mondo della disabilità e di acquisire informazioni che mi sarebbero state utili col mio bambino. Quasi subito è diventato anche un modo per sfogarmi e nel tempo, grazie alla mia passione per la scrittura, addirittura un piccolo spazio di riflessione e intrattenimento. Il tono leggero che utilizzo nel narrare le nostre avventure sfocia talvolta nel comico e nel demenziale, perché a me piace cosi. Una lacrimuccia, una risata per sdrammatizzare e una riflessione finale per andare a letto con qualcosa a cui pensare prima di addormentarsi». Il nome lo ha ispirato il carattere di Tommi, un bimbo che non si abbatte mai. E che sorride sempre. «Lui mi ha insegnato – prosegue Francesco Cannadoro – a prendermi le mie respon- sabilità e ad essere genitore, mi ha dato stimoli eccezionali in momenti neri, solo con il suo sor riso che non si spegne in nessun momento. Così ho cominciato a pensare che ad essere suo padre e ad imparare da lui, sono fortunato».

Poi è successo qualcosa. Oltre alla consapevolezza che forse per Tommi doveva per forza andare così e che bisognava imparare a prendersi cura di lui, lo spazio “Diario di un padre fortunato” è diventato un caso co- nosciuto in tutta Italia e anche all’estero. Tante famiglie (una, addirittura, dall’Egitto) contattano Francesco e Valentina e, tra i post dal tono sarcastico e dissacrante, ci sono tante richieste di consigli e racconti di altre storie, altrettanto disperate ma con un fortissimo e commovente messaggio di speranza di fondo. Così è nato anche il “Tommi- giornale”, un vero e proprio tg con interviste a chi vuole far conoscere la propria esperienza e un punto di informazione sul mondo della disabilità, che rappresenta un aiuto enorme anche dal punto di vista emotivo, per non sentirsi soli. «Chiedo a tutti – conclude questo padre, che fa venire gli occhi lucidi – di venire sul Diario. Non ci sono soluzioni, ma solo tanta voglia di sconfiggere “il drago” tutti insieme. “Il drago” è la rappresentazione immaginifica di tutto ciò che si combatte. Per i nostri figli la vita è questa e noi non possiamo permetterci di piangerci addosso perché siamo stati sfortunati. Dobbiamo fargliela vivere questa vita, dobbiamo essere il loro primo ausilio e non l’ennesimo handicap. Questo è il leitmotiv di “Diario di un padre fortunato” ed è il messaggio che vorrei far passare».

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