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ALMENO 20 SONO SECCHI

Mortara, i viali degli alberi morti: da via Gorizia a corso Torino

L'assessore: «Saranno presto tagliati, ripiantumazioni in autunno»

Claudio Bressani

Email:

claudio.bressani@ievve.com

20 Luglio 2023 - 11:52

Mortara, i viali degli alberi morti: da via Gorizia a corso Torino

Una sequenza di alberi secchi in via Gorizia

Quando il viale fu ripiantumato nel novembre 2005, dopo l’abbattimento dei vecchi platani e la realizzazione delle piste ciclabili sui due lati, furono messi a dimora complessivamente 87 esemplari di càrpino. Oggi ne sopravvivono solo 72, mentre 10 sono secchi, ormai morti, e altri 5 che avevano fatto la stessa fine sono stati segati alla base negli anni passati senza essere mai rimpiazzati. Sono le condizioni delle piante in via Gorizia, conseguenza di anni d’incuria, magari anche della siccità, sicuramente del fatto che l’impianto d’irrigazione automatica ha funzionato pochissimo, poi si è guastato molto tempo fa e non è stato mai ripristinato.

Altrove non va tanto meglio. Nel tratto esterno di corso Torino su 51 alberi messi a dimora ce ne sono 6 morti, più 3 sofferenti e quasi completamente rinsecchiti, mentre altri 7 sono stati già tagliati negli anni e al loro posto resta solo lo spazio vuoto. Anche questi sono càrpini: forse non è la specie più idonea, scelta solo perché cresce poco e costa meno per le potature. Alberi morti sono segnalati pure in piazza Trieste (due), via 8 Marzo e piazzale Istria: un censimento del Comune ne ha calcolati in totale almeno 20.

L’assessore all’ambiente Andrea Olivelli si trova a gestire una situazione difficile, che ha ereditato: «Abbiamo già incaricato per gli abbattimenti un privato, la ditta Giancarlo Frego, che opera a titolo gratuito, in cambio solo del legname ricavato. Procederà nei prossimi giorni. Per le ripiantumazioni in autunno vedremo di trovare i fondi necessari». Se gli alberi abbattuti saranno 20, i rimpiazzi dovranno essere il doppio, 40: lo prevede il nuovo regolamento del verde approvato dal consiglio comunale il 4 maggio, all’articolo 3.5.3: «Qualora l’abbattimento riguardi un albero di proprietà pubblica il rapporto di sostituzione sarà pari a 2:1 (due alberi di sostituzione per ogni albero abbattuto)».

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